Classe 1966, Stefano Dinelli in pratica si è trovato quasi per caso ad essere presidente dell’Esperia Viareggio, la formazione di calcio che partecipa al campionato di Prima Divisione,  inserita nel girone A.

Dicevamo per caso, in quanto amico di Mirko Lippi fu coinvolto nell’avventura calcistica nel 2003 quando l’allora sindaco Marco Marcucci cercò di far ripartire dopo il fallimento il calcio a Viareggio, partendo dal campionato di Eccellenza. Un gruppo di amici si ritrovò, e tra questi c’era appunto Stefano Dinelli, che avendo iniziato prima come consigliere e dirigente accompagnatore ha scalato meritatamente tutte le tappe fino ad arrivare nel gradino più alto ed ora cerca per il terzo anno consecutivo di poter salvare la squadra per mantenerla in una categoria decisamente importante. In vista della riorganizzazione dei campionati, riuscire a centrare la salvezza quest’anno significherebbe ipotizzare un futuro con meno problemi rispetto ad oggi. In pratica con l’Esperia Viareggio partendo dal campionato di Eccellenza l’attuale dirigenza ha vinto tutto quello che c’era da vincere, compresa una Coppa Italia a livello Nazionale nel campionato di Eccellenza.

Stefano Dinelli è un impresario edile, amministratore della Dinelli Costruzioni, azienda di famiglia da tre generazioni, che opera nel campo delle costruzioni.

A sette anni ha iniziato a giocare ad hockey, sua passione, nelle file del Cgc Viareggio, con un maestro come Creso Bacherotti, insieme ad un campione come Alessandro Bertolucci. Ha vinto due scudetti a livello giovanile. Una volta appesi i pattini al chiodo, ha praticato anche calcio, se pur a livello amatoriale, tifosissimo del Torino, quando può non disdegna di seguire anche gli impegni della squadra del cuore, compatibilmente con quelli del Viareggio.

Sotto la sua presidenza la società dell’Esperia ha presentato all’amministrazione comunale i progetti dell’architetto Gino Zavanella del nuovo stadio e della Cittadella del calcio, che hanno fatto molto discutere, ma che hanno dimostrato lungimiranza per come va gestito il calcio, visto poi che altre società ci hanno pensato, vedi la Juventus, ed altre stanno meditando di imitarla per realizzare un impianto di proprietà per autofinanziarsi nella gestione delle società.

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ultimo aggiornamento: 18-03-2012


ALESSANDRO PALAGI

MASSIMO REBECCHI