A 64 anni, Marcello Lippi ha deciso di tornare ad allenare, rimettendosi in gioco sulla panchina del Guangzhou Evergrande, squadra del Canton, in Cina.

Ormai da un po’ di tempo il cittì campione del mondo aveva manifestato questo desiderio, ma senza prendere considerazione un club italiano, perché nel nostro paese ha dato tutto quello che poteva dare, specialmente con la Juventus, con la quale ha vinto cinque scudetti, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, quattro Supercoppa italiane, una Coppa Intercontinentale.

In panchina ha iniziato ad allenare, dopo avere cessato l’attività di calciatore nella Sampdoria, Savona, Pistoiese e Lucchese, proprio nella Sampdoria, dove approdò giovanissimo, acquistato dalla Stella Rossa di Viareggio, “mitica” società del settore giovanile che è scomparsa, da dove è uscito un altro campione come il portiere Pietro “Gedeone” Carmignani.

Marcello Lippi ha iniziato la sua carriera da allenatore nella Primavera della Sampdoria, con la quale ha preso parte anche  alla “Coppa Carnevale” nelle cui fila militavano due giovani calciatori che sono diventati poi bravi allenatori coma Roberto Mancini e Gianluca Vialli (quest’ultimo ultimamente opinionista televisivo).

L’esperienza del tecnico viareggino è proseguita poi sulla panchina del Pontedera, Siena, Pistoiese, Carrarese, Cesena, Lucchese, Atalanta, Napoli, Juventus, Inter e ancora Juventus.

Poi è approdato sulla panchina della Nazionale azzurra con la quale ha regalato a tutta l’Italia un mondiale meritato conquistato in Germania, terra popolata da tanti emigranti italiani orgogliosi di questo risultato. Un premio a tanti anni di sacrifici di Marcello Lippi e una soddisfazione immensa per la moglie Simonetta, i figli Stefania e Davide, tutti i familiari e gli amici con i quali Marcello ha condiviso nel corso della sua gloriosa carriera tutte queste tappe importanti.

A questo punto, noi che lo seguiamo fin da quando giocava giovanissimo nella Sampdoria e che abbiamo avuto la soddisfazione di intervistarlo fino dagli inizi della sua carriera, gli auguriamo ancora nuove fortune Un personaggio che è rimasto ancorato alle sue origini e in particolare a Viareggio, che non ha voluto lasciare anche quando la vita professionale lo ha portato lontano da suo mare e dalla sua pineta. “Quando allenavo la Juventus la domenica sera tornavo a casa, quando gli impegni lo permettevano – dice – quando in auto arrivavo al casello di Viareggio sentivo un’aria che non ho respirato da nessuna altra parte”.

Il suo forte legame con Viareggio, Marcello, come lo chiamano tutti affettuosamente a Viareggio, lo ha dimostrato in moltissime occasioni, citando spesso la sua città a livelli nazionali e internazionali nelle interviste, negli impegni nel sociale nella sua città, e presenziando in molte occasioni a manifestazioni varie.

E’ stato ed è vicino anche alla squadra del Viareggio calcio, presenziando non solo ad alcune partite di campionato, ma addirittura anche agli allenamenti, una presenza gradita a tutto l’ambiente a cominciare dal presidente dell’Esperia Viareggio, Stefano Dinelli e a tutto l’entourage bianconero.

In  occasione dei fatti tragici del 29 giugno 2009 forte è stato il suo impegno, come tanti altri personaggi famosi, per allestire lo spettacolo a favore delle famiglie delle 32 vittime e dei feriti della strage ferroviaria, che fu organizzato allo stadio dei Pini, con Mimmo D’Alessandro, Pierluigi Collina, e tanti altri big dello spettacolo,ai quali la città ha detto grazie di cuore per ciò che hanno fatto.

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EGISTO OLIVI

EUGENIO FASCETTI