VIAREGGIO. Questa mattina (mercoledì 19 dicembre) una folta rappresentanza di famiglie di balneari provenienti da varie Regioni della costa italiana si sono ritrovate a Roma davanti a Montecitorio.

Per la maggioranza moltissime donne balneari, riunite nel gruppo “Donne d’a-Mare”, hanno fortemente voluto ed organizzato un sit-in di protesta davanti appunto a Montecitorio, avendo così l’opportunità di poter incontrare molti politici e operatori dell’informazione mediatica.

“Abbiamo agito in rappresentanza delle migliaia di donne che vedono seriamente a rischio la loro azienda e il loro posto di lavoro a seguito dell’errata applicazione della direttiva Bolkenstein”, hanno spiegato le portavoce del gruppo.

Al sit-in, pacifico per sua natura, poichè ad esso hanno partecipato non solo donne ma anche le famiglie con i bambini, erano presenti anche Barbara Palombelli Rutelli, la senatrice Manuela Granaiola, L’onorevole europarlamentare Angelli, il senatore Massimo Baldini ed il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza.

La giornalista Barbara Palombelli ha ascoltato tutte le storie delle madri e delle donne balneari presenti oggi a Roma – storie di famiglie che lottano e che sono ampiamente descritte sul Blog “Donne d’a-Mare”.

La senatrice Manuela Granaiola ed il senatore Massimo Baldini, sempre al fianco dei balneari, hanno invitato le donne balneari a tornare a casa con la forza della ragione delle loro lotte per difendere le aziende balneari italiane, cercando di far capire all’opinione pubblica, ma prima ancora a tutta la categoria dei balneari che la battaglia per il giusto riconoscimento della continuità delle imprese balneari esistenti è una causa sacrosanta e giusta.

Anche l’europarlamentare Roberta Angelilli ha chiesto alle donne balneari di tenere alta la guardia sulla politica nazionale ed europea, affinchè l’attuale Governo che in ogni caso rimarrà in carica fino a marzo 2013, non vengano vanificati anche i seppur minimi risultati ottenuti sino ad oggi. Ha portato a conoscenza del comunicato di alcuni Europarlamentari che hanno incontrato il ministro Moavero Milanesi il quale ha garantito il proprio sostegno alla proroga fino al 2020, proprio per poter avere tutto il tempo necessario a garantire un futuro e una giusta continuità alle imprese balneari che hanno investito in risorse economiche ed umane sui propri stabilimenti balneari realizzati secondo le regole urbanistiche ed ambientali imposte di volta in volta dai vari regolamenti e leggi in materia. Quindi invitava i balneari presenti a voler essere portavoci della necessità di dover continuare a manifestare quella che anche lei ritiene la giusta causa dei balneari.

Anche la onorevole Elisa Marchioni di Rimini, che da pochi mesi si occupa della materia dei balneari per il Pd, dimostrando di essere perfettamente a conoscenza della problematica balneare, di cui aveva già interessato sia l’onorevole Franceschini che l’onorevole Bersani. Ha quindi assicurato il suo particolare impegno per quello che riguarda la presente legislatura ed ha spinto tutti i balneari presenti a continuare a lottare per le proprie aziende e per il proprio lavoro.

“Abbiamo sentito la necessità di scendere in piazza a protestare, per denunciare la violenza che il Governo italiano sta perpetrando nei nostri confronti, togliendoci il lavoro e la nostra dignità di donne e di madri”, dichiarano Bettina Bolla e Alessia Cepollina, organizzatrici dell’evento.

“Il Governo, con la sua inattività, è anche causa indiretta della campagna mediatica portata avanti proprio contro la nostra categoria. Se avesse correttamente regolamentato il settore andando in Europa e chiedendo la deroga alla Direttiva CE 123/2006 per le concessioni demaniali, non ci sarebbe neanche stato il rischio di incorrere in nessun procedimento di infrazione, cosa che i giornali danno erroneamente già per certa”.

“Il Governo italiano deve salvaguardare i beni primari del lavoro e trovare la giusta soluzione per noi, escludendo la possibilità di espropriare delle imprese familiari balneari che rappresentano la storia, la tipicità e la stessa peculiarità del Turismo Balneare italiano in Europa e nel mondo. Quindi il nostro Governo avrebbe dovuto difendere aiutare ed incentivare le nostre imprese italiane, difendere le nostre famiglie e i nostri figli, garantendo un futuro agli investimenti fatti e difendendo le imprese dell’indotto balneare che ad oggi sono letteralmente ferme da ormai oltre 5 anni.

“Se non lo farà, vorrà dire che è uno Stato che non tutela i ‘soggetti deboli’, ma che vuol favorire gli interessi di multinazionali, della finanza e forse perfino della malavita organizzata e quindi uno Stato non più ideale per crescere nel miglior modo possibile le nuove generazioni.”

“Ho ritenuto doveroso essere oggi a fianco delle donne che lavorano nel mondo balneare e che manifestano pacificamente per difendere il proprio lavoro, quello dei propri figli e dei propri mariti”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza. “Il futuro delle 30mila imprese balneari italiane sarà al centro della prossima campagna elettorale perché cinque anni di proroga concessi dal governo Monti non sono, e non possono essere, la risposta a coloro che pretendono giustamente di vedere rispettati i propri diritti.”

“Cinque anni possono essere solo il tempo necessario al prossimo Governo per risolvere, definitivamente, le criticità legate all’applicazione di una direttiva che non tiene conto della specificità italiana.”

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