CAMAIORE. Critiche di Confcommercio Imprese per l’Italia – provincia di Lucca nei confronti del Comune di Camaiore, per la decisione di far scattare con lo scorso 1 luglio la raccolta differenziata nella località balneare del Lido, ma anche per le modalità di attuazione della raccolta scritta. “In questi giorni – si legge in una nota dell’associazione – i nostri uffici sono inondati di proteste da parte di commercianti e imprenditori di stabilimenti balneari, per la situazione di grave disagio e degrado che si sta verificando nella cittadina. In primo luogo, appare poco adatta la scelta di aver fatto partire il progetto “porta a porta” nel pieno dell’alta stagione turistica: se si fosse scelto il periodo invernale, infatti, ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per capire come e dove intervenire a fronte di eventuali lacune o disservizi”. “Difatti – prosegue la nota – così è stato: sin dai primissimi giorni è apparso evidente come i turni di raccolta dei rifiuti non fossero sufficienti. Il Comune ha posto dei correttivi, questo sì, portando a 3 i giorni settimanali per la raccolta dell’indifferenziato e rendendo quotidiana quella dell’umido, ma ancora non basta: carta, cartone e multi materiale vengono raccolti una sola volta a settimana, ed è una misura evidentemente insufficiente”. “Prendiamo come esempio uno stabilimento balneare – insiste Confcommercio -: ogni giorno feriale ospita una media di circa 100 persone, che salgono nei weekend: come può bastare un solo giorno di raccolta settimanale, qualsiasi sia il rifiuto in questione, a fronte di un simile flusso di clienti? Si tratta di un argomento che pone serie problematiche di natura estetica, ma anche igienica e logistica, visto che diventa problematico anche capire come e dove ammassare i rifiuti nei giorni in cui non è prevista la raccolta. Riteniamo che perlomeno nei mesi di giugno, luglio e agosto il servizio dovrebbe esser quotidiano per ogni tipo di rifiuto”.

(Visitato 20 volte, 1 visite oggi)

Viareggio è una città fantastica: puliamola insieme!

Pietrasanta, settore dell’ortofrutta messo in ginocchio dalla Tares