FORTE DEI MARMI. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia. In questa puntata ci raccontano dei pirati che risalivano i fiumi per depredare la Versilia.

Quando i pirati risalivano i fiumi per depredare la Versilia.

Poco è purtroppo rimasto degli antichi luoghi di avvistamento presenti in Versilia, tre erano i fortini presenti a ridosso del mare: quello di Motrone, quello del Cinquale e quello di Forte dei Marmi, unico superstite.  Sfortunatamente il passare del tempo e i due conflitti mondiali hanno cancellato le tracce dei primi due.

Gli edifici vennero costruiti in luoghi strategici per controllare la costa dall’arrivo dei pirati che, nel periodo estivo, tentavano di risalire il corso dei fiumi versiliesi per assaltare e depredare l’entroterra. Pensate che dalla foce del Cinquale era possibile raggiungere il Lago di Beltrame (oggi Lago di Porta) e raggiungere poi le zone interne. Già Cosimo aveva  tentato di frenare le risalite dei fiumi ordinando la costruzione di una torre di avvistamento conosciuta come la torre del Salto della Cervia che ho trattato in un predente articolo. (http://galateaversilia.wordpress.com/2013/04/29/il-salto-della-cervia-e-la-chiesa-della-madonna-di-porta/)

Alcuni documenti presenti nell’archivio comunale di Pietrasanta testimoniano l’arrivo dei “Corsari barbareschi” che con navi sottili, detti Sciabecchi, tentavano di approdare sulla marina. Carteggi del 1804 riportano la notizia dello sbarco turco a Motrone e il conseguente rapimento  

(Foto Andrea Zani)
(Foto Andrea Zani)

della paesana Luisa Benedetti, poi trasferita in Algeria (deliberazione magistrale del 7 luglio 1804). Pensate che la donna  ritornò in Italia solo  qualche tempo dopo grazie al riscatto di un mercante cristiano che l’aveva presa al servizio!

L’architetto Franco Buselli in Il Forte dei Marmi: forti e fortificazioni del litorale versiliese spiega molto dettagliatamente la nascita e lo sviluppo di questi sistemi di controllo. La cinquecentesca torre del Cinquale affiancava l’omonimo fiume, aveva una forma quadrata, un ponte elevatoio e i terreni circostanti erano utilizzati dai militari che vi prestavano servizio.

Nel 1785 Pietro Leopoldo, vedendo il cattivo stato del fortilizio, ne decise la demolizione e  commissionò la costruzione di un nuovo edificio su un terreno più vicino al mare. Era composto da tre piani e dieci stanze e ospitava la stalla, la polveriera, la cisterna e la caserma. Alcuni ampliamenti e modifiche vennero realizzate dopo il 1847 quando la torre passò sotto il dominio estense. Nel Novecento divenne proprietà privata e fu trasformata in villa. Nel 1944 fu purtroppo distrutta dalle truppe tedesche.

(Se vuoi saperne di più sul Fortino di Forte dei Marmi http://galateaversilia.wordpress.com/2012/11/12/a-spasso-con-galatea-il-fortino/)

Alla prossima

                  Stefania Neri, Galatea Versilia

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