VIAREGGIO. “Si sono conclusi i congressi di circolo del Pd della Versilia. In questi giorni ci siamo confrontati con molti dei nostri iscritti e sentiamo il bisogno di trasmettere il senso di forte disagio che essi hanno espresso per il modo con il quale è stato organizzato il Congresso, a causa delle regole stabilite a livello nazionale, compresso in pochi giorni, senza che ci fosse la reale possibilità di un confronto politico approfondito sui contenuti, di un dibattito sul merito della nostra azione politica, di cui abbiamo avvertito invece la sentita necessità.” A scriverlo è Giuseppe Dati, uno dei tre candidati assieme ad Agnese Marchetti e Paola Gifuni alla carica di segretario federale della Versilia per il Pd.

“Tutto si è risolto in una conta interna, che io e Agnese Marchetti abbiamo condotto con lealtà e rispetto reciproco e facendo uno sforzo per dare un contenuto politico al confronto. Purtroppo le regole che hanno disciplinato il congresso sono apparse gravemente inadeguate, tali da consentire il voto solo agli iscritti ma consentendo, al contempo, a chiunque di iscriversi anche all’ultimo minuto e votare.

“Si pensi che, inoltre, bastavano appena nove firme per candidarsi a segretario territoriale della Versilia. Ciò ha determinato la possibilità di tenere comportamenti politicamente inaccettabili, possibilità che, in alcuni congressi di circolo, è stata tradotta in atto da un gruppo di persone, sostanzialmente estranee al Pd e ai suoi valori di sincera partecipazione democratica, che hanno letteralmente reclutato gente del tutto ignara, spesso straniera, che in taluni casi capiva a stento la nostra lingua, gente che queste persone hanno “spedito” a iscriversi e votare.

“Molti di costoro non sapevano neppure a quale partito si stavano iscrivendo e cosa significasse la iscrizione a un partito. Eppure erano determinatissimi a iscriversi e chiedevano espressamente la ricevuta di pagamento della tessera.

“Ciò significa che un gruppo di persone ha tentato di mettere le mani sul Pd della Versilia. Io e coloro che mi hanno sostenuto intendiamo trarre una lezione che non rimarrà senza seguito: chi vuole mettere le mani sul il Pd, essendo in realtà estraneo ai suoi principi e valori, non può avere cittadinanza nel nostro partito, e noi intendiamo negargliela, senza eccezioni e senza compromessi.

“Siamo convinti che anche Agnese Marchetti e i suoi sostenitori la pensi come noi. “

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ultimo aggiornamento: 29-10-2013


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