VIAREGGIO. La Versilia unita? Per prendere i fondi dalla Regione sì, per spartirsi i debiti no. La pensano così Leonardo Betti e Alessandro Del Dotto, sindaci di Viareggio e Camaiore, in merito al debito del Cav per la vicenda Pioppogatto, che vede Massarosa e Pietrasanta come Comuni su cui ricadranno gran parte delle spese.

“Quali Sindaci dei due più grandi Comuni del contesto versiliese – scrivono Del Dotto e Betti – teniamo a rinnovare la nostra fiducia al Presidente di CAV, Umberto Buratti: il suo lavoro, come anche quello dei suoi predecessori, è apprezzabile e utile per sbrogliare una matassa di problemi e questioni che hanno le loro radici nelle pessime gestioni che della vicenda “Falascaia-Pioppogatto” fecero l’allora Giunta della Regione Toscana e, successivamente, le leggerezze e le approssimazioni di alcune delle amministrazioni locali del tempo in cui iniziarono a operare gli impianti”.

 Ma è bene mettere i puntini sulle i. “Ciò detto – aggiungono Betti e Del Dotto – è bene chiarire che CAV non è e non può essere qualificato come un mero tavolo di spartizione dei debiti: questo concetto di CAV come un “comitato di liquidazione del vecchio sistema di gestione dei rifiuti” è ciò che piacerebbe a quei grandi gruppi imprenditoriali che, a suon di cause e lodi, vengono oggi a vantare crediti. Sebbene la questione sia seria e rappresenti una priorità, quella dei debiti non è l’unica cosa che ci deve interessare: la questione “debiti” degli enti locali è oggi all’ordine del giorno, con un lavoro comune che deve tutelare gli interessi di tutte le amministrazioni versiliesi coinvolte”.

 “Tuttavia, il cronoprogramma dei lavori del tavolo del Consorzio intercomunale deve procedere speditamente per la creazione di un nuovo circuito di gestione del flusso e dello smaltimento dei rifiuti che deve fare della Versilia una esemplare isola ecologica, dove i rifiuti diventano una risorsa: la c.d. “ricicleria” (peraltro proposta da più parti), un percorso comune VERA/ERSU, l’omogenizzazione dei livelli qualitativi dei servizi, la tutela dell’occupazione e dei lavoratori sono solo alcuni degli argomenti che, oltre alla spartizione dei debiti, devono trovare una sollecita risposta. Infine, è evidente che ogni ragionamento sui “debiti” certi e consolidati a vantaggio dei gestori dell’impianto non possa prescindere da un parallelo ragionamento sulle responsabilità: quelle della mala gestione, quelle degli atti tecnici non chiari, quelle dei danni recati alle nostre comunità, quelle degli eventuali errori amministrativi commessi da funzionari e tecnici. Una osservazione che è tracciata da quel buonsenso che insegna come in una transazione generale si debba tenere conto dei vantaggi e svantaggi di cui le parti, tutte, hanno goduto negli anni o tutt’ora godono. È un momento cruciale e, per questo lavoro e nella direzione che abbiamo detto, CAV e il suo Presidente hanno avuto e continueranno ad avere la nostra piena fiducia e il nostro forte e leale sostegno”.

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