MASSAROSA. “La vicenda degli espropri dei terreni su cui fu costruito l’impianto di Pioppogatto è una delle tante questioni irrisolte provenienti dal passato relative alla cattiva gestione di chi, tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni del 2000, si è trovato ad occuparsi dell’annosa vicenda legata al sistema integrato di smaltimento dei rifiuti della Versilia. Oggi, tra le tante, noi comuni della Versilia ci troviamo a dovere far fronte anche a questa pronuncia del TAR Toscana”.

Lo scrive Franco Mungai, sindaco di Massarosa. “Come per le altre vertenze, che riguardano in prima battuta il Comune di Massarosa e Pietrasanta, soggetti convenuti nei procedimenti giudiziari, anche per questa mi sono adoperato sin da subito per cercare di arginare l’emorragia del contenzioso”.

“Nello specifico, tramite l’avvocatura comunale, che su mio mandato ha lavorato per diversi mesi con i legali di controparte raggiungendo, dopo un’accurata istruttoria, un’ipotesi di accordo bonario, per porre fine ai tre contenziosi, vantaggioso per i Comuni versiliesi, nello scorso mese di giugno con atto notificato ed in occasione della riunione CAV del 26 di luglio, come risulta dai verbali è stata illustrata agli altri comuni del CAV questa soluzione ammonendoli di aderire alla transazione della causa poiché il 4 dicembre scorso si sarebbe celebrata, come poi è stato, l’udienza di discussione di fronte al TAR Toscana”.

“Trascorsi alcuni mesi, senza una presa di posizione ufficiale degli altri comuni, analoga comunicazione, stante l’approssimarsi dell’udienza, è stata inviata ulteriormente, sempre al CAV ed ai singoli Comuni consorziati, il 30 ottobre scorso, con la quale appunto si specificavano di nuovo i punti dell’accordo con i proprietari dei terreni ed i vantaggi per le amministrazioni coinvolte. L’accordo, negli importi e nei termini concordati, è stato finalmente deliberato da parte di tutti i comuni all’ultima assemblea di CAV del 21 novembre scorso”.

“La transazione, necessaria prima del passaggio in giudicato della sentenza, che ovviamente lascia impregiudicati tutti i futuri diritti di rivalsa, anche economici, dei Comuni, a partire dal nostro, nei confronti di chi verrà ritenuto responsabile delle eventuali malefatte, risulta vantaggiosa per le parti pubbliche per una serie di motivate e sostanziali ragioni”.

“In primo luogo – spiega Mungai  – è conveniente perché i terreni in questione sono finitimi a quelli già oggetto della cosiddetta “sentenza Metalcom”, vertenza transata nel 2010 a seguito della pronuncia della Corte d’Appello di Firenze, che in quel caso riconobbe alla proprietà un valore di 31 € al mq, a fronte dei 15 € a mq che invece si andrebbero a pagare con l’accordo di cui oggi si discute, con un risparmio direi particolarmente significativo”.

“Inoltre, la somma totale degli importi, che è di € 1.080.000,00 a titolo di corrispettivo per la cessione bonaria dei terreni su cui oggi insiste Pioppogatto, verrebbe spalmata in buona parte su un quadriennio. Infine, la mancata definizione transattiva esporrebbe i soggetti pubblici coinvolti nei ricorsi al TAR Toscana o a una condanna alla restituzione dei terreni con riduzione in pristino stato, ovvero demolizione dell’impianto o al risarcimento del danno sofferto dai proprietari che, qualora il giudice utilizzasse gli stessi parametri adottati dalla Corte d’Appello di Firenze per il ricordato contenzioso “Metalcom”, sarebbe pari ad una somma tre volte superiore a quella definita congiuntamente dalle parti”.

“Come ho sempre sostenuto, qualora, come in questo caso e nel caso Metalcom, vi siano i margini per chiudere “partite legali” aperte da anni, è giusto farlo, sia per i risparmi che si ottengono a fronte dei maggiori costi a cui si andrebbe incontro nel caso di pronunce giudiziarie definitive, sia per i risparmi su costi che si andrebbero ad imputare per spese legali da sostenere per lunghi e defatiganti contenziosi. Resta inteso che, anche se oggi ci vediamo costretti dai fatti e dai tempi, a dovere far fronte nell’immediato a queste situazioni, dovrà emergere chi e per quale motivo è responsabile di questa come di tutte le altre spiacevoli situazioni legate alla questione versiliese dei rifiuti e per tale motivo, come Comuni e come Consorzio Ambiente Versilia dovremo chiedere che chi a quel tempo ha mancato di condurre le procedure amministrative secondo i criteri della diligenza professionale paghi ed io farò il possibile perché ciò avvenga”.

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