LUCCA. “Costituire un gestore unico del ciclo dei rifiuti dallo spazzamento, alla raccolta, al trattamento-smaltimento per l’area vasta ATO Costa – province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa -, perdipiù con la veste giuridica di una SpA mista, è contrario all’esito dei referendum ed è una forzatura destinata a infrangersi contro la complessità delle situazioni territoriali nei 111 comuni dell’area.” Lo sostiene in una nota la sezione provinciale di Sel.

“Il progetto di una mega-società è incagliato da anni per difficoltà concrete che superano le teorie di quanti insistono in un percorso sbagliato, che alimenta le diffidenze nell’opinione pubblica, preoccupata dagli alti costi di gestione del sistema toscano e dalla sua scarsa qualità, lontana dagli esempi di eccellenza.

“C’è sicuramente bisogno di semplificare un sistema vecchio e inefficiente che vede 23 società nell’area vasta, ma tenendo conto che le differenze sul territorio rendono impossibile un unico sistema standardizzato di raccolta differenziata, che funzioni da Piombino all’alta Garfagnana: passare a 5-6 soggetti sarebbe già un grande risultato.

“E’ inoltre necessario mantenere due livelli organizzativi, uno per i servizi di raccolta, come detto con le necessarie differenze territoriali, l’altro per la gestione di un sistema impiantistico integrato per il trattamento-smaltimento, con la creazione di un’Azienda speciale pubblica per l’intera area vasta e in prospettiva di livello regionale, perchè questi sistemi necessitano di grandi investimenti in tecnologia sconvenienti su scala ridotta. La distinzione è quindi funzionale, ma anche saggia amministrativamente, poichè tra gestori della raccolta e gestori degli impianti gli interessi sono molto diversi e spesso conflittuali.

“In mancanza tuttora di un Piano interprovinciale dei rifiuti ci pare quindi azzardato avviare la procedura di affidamento sulla base del Piano straordinario regionale del 2009, sommatoria di piani provinciali vecchi di decenni, in direzione di un soggetto unico che forzatamente sommerebbe realtà avanzate nella qualità del servizio ad altre più arretrate, società finanziariamente sostenibili ad altre con gravi livelli di indebitamento.

“Ricordiamo infine che la questione dei rifiuti non può essere affrontata solo dal punto di vista tecnologico o degli assetti societari, ma è necessario un cambiamento culturale e degli stili di vita, in direzione della strategia ‘rifiuti zero’ che già molti comuni toscani hanno adottato.”

(Visitato 21 volte, 1 visite oggi)
TAG:
ato-costa Lucca rifiuti sel

ultimo aggiornamento: 13-01-2014


I consiglieri del Movimento 5 Stelle chiedono la conferma della fiducia 6 mesi dopo le elezioni

“Perché Gaia SpA non si è costituita parte civile nel processo contro Tev-Veolia?”