VIAREGGIO. Con riferimento al contenuto degli articoli apparsi in data di ieri 22 maggio sulle pagine della cronaca di Viareggio di alcuni quotidiani in merito ad un riferito rapporto contrattuale tra i titolari di un gruppo di locali della Darsena e la vigilanza privata, la Questura di Lucca vuole dare alcune precisazioni.

“È inesatta l’affermazione, attribuita dagli estensori dell’articolo alla società di vigilanza privata, secondo cui il Questore di Lucca “dopo un servizio sperimentale di vigilanza svoltosi sabato 10 maggio ha convocato una riunione congiunta con il dirigente della polizia amministrativa della Questura e con il security manager dell’istituto di vigilanza….per dettare le linee guida da seguire per lo svolgimento di questo delicato servizio……..”

Si è invece trattato di un incontro, previo appuntamento, chiesto dal menzionato rappresentante dell’istituto di vigilanza per ottenere chiarimenti in ordine ad un’attività di vigilanza da espletarsi a Viareggio.

Nell’occasione, il Questore ha ribadito, illustrando la normativa vigente, le mansioni ed i relativi limiti fissati per le guardie particolari giurate, per i portieri e per gli addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo.

Al riguardo dell’attività di vigilanza, si è rimarcato che il D.M. 1/12/2010 nr. 269 specifica che durante l’orario notturno o di chiusura al pubblico. è possibile affidare alle guardie giurate la custodia dei beni immobili e mobili in essi contenuti.

E’ stata così definita la differenza tra i servizi di portierato e quelli di vigilanza privata rientrando evidentemente i primi per esclusione nelle fattispecie non espressamente previste dal Decreto citato. Nel caso in esame, trattandosi di un  impiego in fascia notturna rimane precluso il ricorso al portierato.

In estrema sintesi i compiti di vigilanza attiva che possono comportare l’uso delle armi, la prevenzione e l’immediata repressione dei reati in concorso con le forze dell’ ordine sono riservati alle guardie giurate mentre l’attività di portierato si caratterizza per essere destinata a garantire l’ordinata organizzazione dell’immobile da parte dei fruitori senza che vengano in alcun modo in rilievo finalità di prevenzione e sicurezza.

Completamente diversa dalle prime due è la figura degli addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo, nati sulle ceneri della figura dei cosiddetti “buttafuori”. I compiti degli addetti al controllo dei locali sono stabiliti dall’art. 5 D.M. del  6 ottobre 2009 e sono così riassumibili:

  • controlli preliminari (con l’osservazione sommaria dei luoghi per verificare la presenza di sostanze illecite o oggetti proibiti e l’obbligo di immediata comunicazione alle forze di polizia; la verifica che non ci siano ostacoli alle vie di fuga);
  • controlli all’atto dell’accesso del pubblico (presidio degli ingressi e regolamentazione dei flussi di pubblico; controllo sommario visivo delle persone ed eventuale verifica di un valido titolo di accesso qualora previsto e del documento di riconoscimento);
  • controlli all’interno del locale (attività generica di osservazione per la verifica del rispetto delle disposizioni, prescrizioni o regole di comportamento stabilite da soggetti pubblici o privati).

Sempre in ordine agli addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo, è prevista una sanzione amministrativa da 1.500 a 5.000 euro per chi svolge tali compiti in maniera difforme da quanto stabilito dalla legge e dal decreto attuativo, per chi impiega soggetti diversi da quelli iscritti nell’elenco oppure omette di dare al Prefetto la comunicazione di avvalersi del personale iscritto.

Nella circostanza dell’incontro in parola, si è fatto altresì presente che l’istituto di vigilanza ha l’obbligo di vigilare sull’adempimento da parte delle guardie giurate delle prescrizioni generali previste dalla legge e su quelle particolari imposte dal regolamento di servizio approvato dal Questore, in capo al quale permane nei confronti delle guardie giurate la potestà disciplinare e al quale devono inoltre pervenire a cura degli istituti di vigilanza operanti nella provincia, giornalmente, i mattinali degli interventi effettuati e settimanalmente gli ordini di servizio delle guardie giurate.

La Questura tiene inoltre a precisare che ha appreso solo dagli organi di informazione, per il tramite degli articoli ricordati in premessa, l’effettuazione di “…..un servizio sperimentale di vigilanza svoltosi sabato 10 maggio”.

La questura rende noto che vigilerà anche sulla corretta esecuzione dei servizi svolti nel descritto normativo ed operativo scenario dall’istituto di vigilanza interessato”.

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