VIAREGGIO. “Non me l’aspettavo il premio. Non lo considero un risarcimento dello Strega, dove arrivare finalista è stato comunque un buon risultato, viste le forze in campo. Sono molto contento di aver vinto il Viareggio perché è un apprezzamento del mio lavoro di scrittore da parte di una giuria che stimo”: così il vincitore della sezione narrativa dell’85a edizione del “Premio Viareggio-Rèpaci” Francesco Pecoraro commenta il suo successo col libro “La vita in tempo di pace” edito da Ponte alle Grazie.

“Nel romanzo c’è un uomo che aspetta un volo in un aeroporto e riflette su alcune questioni ordinarie e ‘straordinarie’ della sua vita, ripercorrendone il percorso. Ho cercato di raccontare attraverso le sue vicende la storia del nostro paese e le contraddizioni borghesi che ho vissuto anch’io in prima persona. Le debolezze, gli slanci, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati. Non ho un progetto futuro, non c’è ancora niente di chiaro in questo momento. Ora c’è il libro, dopo vedremo”.

Vincitori della altre sezioni sono stati Alessandro Fo con “Mancanze” (Einaudi) per la poesia, e Luciano Mecacci con “La Ghirlanda fiorentina” (Adelphi) per la saggistica. Altri riconoscimenti sono stati dati allo storico Paul Ginsborg, che ha ricevuto il Premio Internazionale Viareggio Versilia, alla studiosa Silvia Chessa per la filologia, mentre il premio Città di Viareggio è andato alla memoria del musicista e poeta Sergio Sandrelli, fratello dell’attrice Stefania.

“Ottantacinque anni rappresentano un compleanno di tutto rilievo, quanto mai impegnativo, anche per le agitate acque finanziarie in cui, sia la nostra vita culturale, che il nostro Premio, si sono trovati a navigare”, commenta Simona Costa, presidente del Premio. Ma il Viareggio non è affondato: questo dimostra la sua intatta vitalita’, dovuta alla grande storia e al suo profilo unico nel panorama italiano”. Il premio, prosegue Costa, “ha attraversato una lunga e difficile serie di eventi, tra la grande storia e la piccola cronaca, riuscendo a preservare la propria autonomia e libertà culturale.

Un riconoscimento che non mira a rincorrere il gusto del momento e l’immediata risposta commerciale, ma cerca, anno per anno, e su tre fronti diversi – narrativa, poesia e saggistica – di riconoscere e valorizzare, anche in campo internazionale, le voci più originali, destinate a lasciare un segno nel dibattito delle idee”.

(fonte ANSA)

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