VIAREGGIO. “Sulle operazioni finanziarie e societarie che stanno cambiando il volto e probabilmente il futuro del settore del marmo apuo-versiliese è calato un silenzio assordante”. Lo afferma Andrea Antonioli, sindacalista della Cgil attualmente sospeso dal direttivo provinciale.

“Nell’estate 2014, notizia dirompente, nel cuore del distretto lapideo a Carrara una società del gruppo arabo Bin Laden rileva il 50% delle quote azionarie della holding che controlla la Marmi Carrara la quale ha in concessione circa un terzo delle cave di marmo del bacino marmifero di Massa-Carrara e tra le più significative.

“Venti giorni fa dalla stampa veniamo a conoscenza che il secondo pacchetto azionario per numero di quote di Henraux spa – il 20,06% – è di proprietà, almeno dall’agosto 2012, dell’ex amministratore delegato e ora vice-presidente di Cpc holding-gruppo Bin Laden, il signor El Mouthaz El Sawaf.

“Henraux spa, ha al momento quattro siti estrattivi autorizzati e due in via autorizzativa, tutti nel comprensorio Altissimo-Cervaiole: è la prima azienda estrattiva della Provincia di Lucca. La Cpl Holding della famiglia Bin Laden è uno dei gruppi societari multinazionali più importanti nel campo delle costruzioni a livello globale.
Quindi questo gruppo multinazionale ha il controllo diretto o interessato, usando un eufemismo, delle due più importanti realtà nel campo estrattivo delle due province – Marmi Carrara su Carrara ed Henraux SpA su Lucca.
Mi vengono spontanee alcune domande-considerazioni, che, come me, e a più ragione dovrebbero porsi istituzioni, imprese, società civile, ambientalisti, organizzazioni sindacali.

“La Marmi Carrara nel 2013 ha estratto circa un milione di tonnellate tra blocchi e scaglie. Non so quante tonnellate estrarrà Henraux spa nei suoi quattro e prossimi sei siti estrattivi, ma i quantitativi in gioco non fanno venire il dubbio che possa configurarsi una sorta di monopolio con effetti sui prezzi, sulle strategie industriali, con riflessi anche sul mercato in termini di concorrenza?

“La Cpl Holding della famiglia Bin Laden è una multinazionale, quindi già oggi il futuro del distretto lapideo apuo-versiliese è in buona parte deciso molto lontano da noi e per sua natura una multinazionale risponde solo ai propri interessi e non a quelli di un territorio e di chi vi abita anche se a quel territorio prende le sue risorse. Una multinazionale non è propriamente il prototipo di impresa che fa crescere la filiera in un ambito territoriale definito, anzi esattamente l’opposto: investe dove gli è più conveniente e sposta merci e produzioni a proprio piacimento.

“Ho sentito quest’estate tante levate di scudi contro il piano paesistico regionale e sicuramente ci sono anche dei limiti, ma è certamente essenziale che si vincoli una certa percentuale di marmo estratto alla lavorazione in loco e che siano individuati e definiti gli strumenti per renderlo esigibile e verificabile, altrimenti finirà come il Protocollo delle Cervaiole, una bella medaglietta che in tanti si sono messi sul petto ma che poi ha prodotto assai poco.

“Quale futuro per questa risorsa, per l’occupazione ad essa collegata e già enormemente erosa, per il territorio, l’ambiente e quella cultura apuo versiliese interecciata al bene marmo, se da una parte avanzano le multinazionali e dall’altra un complice silenzio di tutti gli altri?”.

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ultimo aggiornamento: 20-10-2014


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