FIRENZE. “Gli ottanta euro per le madri annunciati in favore di telecamere non sono soltanto l’ennesimo sintomo dell’annuncite acuta di cui soffre il Governo, ma rappresentano in maniera chiara la cifra della poca serietà con cui ci si ostina ad affrontare il tema del sostegno alla maternità. Chi è madre o sta per diventarlo chiede più servizi, più asili, più welfare e non di essere premiata per aver messo al mondo un bambino o una bambina”. Lo afferma la senatrice di Sinistra Ecologia Libertà Alessia Petraglia.

“Un figlio costa molto di più di ottanta euro al mese, specie quando mancano i servizi sociali dei Comuni per aiutare le donne e le famiglie che non hanno casa, che non possono permettersi latte, vestiti e beni di prima necessità – dice ancora la senatrice – Mancano i percorsi nascita all’interno del servizio sanitario nazionale, mancano i corsi di preparazione alla genitorialità, manca un sistema di welfare in grado di aiutare le donne e le famiglie. Mancano asili nido e scuole dell’infanzia, manca, soppresso dai continui tagli, il tempo pieno nelle scuole primarie. Mancano i soldi per i servizi di scuolabus, per i testi scolastici nelle scuole secondarie e per le attività sportive scolastiche per tutti. Questo manca alle famiglie che vivono nel Paese reale, forse troppo poco frequentato da chi lo governa, tant’è che di tutto questo nella Legge di Stabilità non vi è traccia. Al Presidente del Consiglio chiediamo serietà e non misure spot incapaci di risolvere i problemi di chi ogni giorno vive il grande impegno di essere genitore”.

“Nonostante l’ostentato culto del nuovo – conclude Petraglia – ancora una volta non vediamo nessuna novità, ma soltanto una proposta demagogica e in piena continuità con il bonus bebè di berlusconiana memoria”.

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ultimo aggiornamento: 21-10-2014


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