VIAREGGIO. “Se chi ha deciso la fine dell’amministrazione comunale del consiglio stesso eletto nel giugno 2013 ha pieno diritto di rivendicare le sue ragioni, suona strano che chi quella fine non l’ha decisa, ma l’ha soltanto subita, non abbia diritto di dire perché non si è accodato alle 13 firme di dimissioni e perché ha pensato che un sindaco fosse meglio di un commissario prefettizio”. Lo scrive in una nota Luigi Troiso, ex capogruppo consiliare di Viva Viareggio Viva.

“La ‘banda di tifosi, di ultras priva di autocritica’ – citazione dal profilo Facebook di Geronimo Madrigali, ex-consigliere comunale di Sel – magari è composta di persone che, sbagliando, visto che errare è umano, hanno pensato che affidare la città ad un ulteriore commissario prefettizio non fosse la cosa migliore per Viareggio.
Io sono tra quelli che lo ha pensato e che ancora lo pensa. Magari è colpa della mia scarsa esperienza politica precedente, è colpa del fatto che appartengo ad una lista civica e non ad un partito, o magari è colpa del fatto che io prima di tutto penso ai cittadini.

“Quando la situazione economica si è presentata nella sua tragicità tutti siamo rimasti allibiti: la gravità annunciata anche in campagna elettorale, era molto inferiore a quella che è emersa. Ma fare chiarezza sui conti era uno degli obiettivi della nuova amministrazione e dunque non mi è apparsa una ‘colpa’, bensì un merito. Un comune dissestato, un comune commissariato a livello economico per il pregresso, è già un comune a sovranità limitata, un comune di cui ‘ci si vergogna’, ma un comune che non riesce neppure ad avere una rappresentanza politica, un sindaco eletto dai cittadini che possa indirizzare, anche in piccolo l’azione amministrativa, un comune che ha bisogno nuovamente di un commissario prefettizio a distanza di 15 mesi dal precedente diventa impresentabile di fronte all’opinione pubblica nazionale e internazionale. Immagine di una classe politica completamente inefficiente.

“Io credo talmente in questo, che se fossi stato un consigliere di opposizione non avrei comunque dato le dimissioni per cancellare l’amministrazione, prova ne è che la lista Viva Viareggio Viva si è espressa da subito in favore di un allargamento della maggioranza, alla ricerca di quell’unità di intenti di cui stranamente parlano solo adesso le forze politiche. L’ex-sindaco può testimoniare in tal senso. Perché un sindaco, può essere la scelta migliore rispetto ad un commissario prefettizio? Già la domanda è mal impostata, perché altrimenti la nostra legge prevederebbe dei commissari di governo – i vecchi podestà – nei comuni e non dei sindaci altamente legittimati dagli elettori.

“Un sindaco è un cittadino che ascolta i cittadini, un sindaco e un consiglio comunale, possono fare dei regolamenti importanti, prendere posizioni politiche, rappresentare pubblicamente la cittadinanza, anche senza avere grandi disponibilità economiche. Un commissario prefettizio non ha alcun interesse in tal senso: è un funzionario circondato da altri funzionari. E Viareggio proprio per la sua disastrosa immagine economica aveva bisogno in questo momento di una compatta classe politica. Queste sono le mie ragioni e quelle della lista che rappresento, e non sono quelle di un ‘ultrà’ di Betti, ma di un ‘ultrà’ di Viareggio, deluso e amareggiato per essere un comprimario di questa triste pagina politica”.

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ultimo aggiornamento: 29-10-2014


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