VIAREGGIO. Il commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo, entro il termine perentorio previsto dall’articolo 251 del Tuel, ha approvato oggi gli atti – tutti visionabili sul sito del Comune – con cui sono state deliberate le imposte e tasse locali nonché le aliquote e le tariffe di base “nella misura massima consentita”: lo rende noto un comunicato diffuso dall’amministrazione comunale.

Nei termini e nei modi previsti dalla legge, le tariffe dei servizi a domanda individuale in relazione all’andamento del riequilibrio finanziario del Comune potranno essere suscettibili di rideterminazione, alla luce anche di una più complessa riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi e delle attività del Comune di Viareggio.

Nell’occasione Romeo ha ringraziato i collaboratori del Comune “per l’intenso lavoro svolto in questi giorni”, al fine di portare a compimento gli atti che l’organo commissariale ha dovuto emanare per legge.

Tasi. La tassa per i servizi indivisibili, la cui delibera fu bloccata nel consiglio comunale sospeso per mancanza del numero legale di consiglieri, sarà al massimo: per i proprietari di prima casa peserà per il 2,5 per mille ma con la possibilità di godere di una detrazione di 40 euro. Sulle seconde case inciderà dello 0,8 per mille: qui c’è tuttavia da aggiungere anche le aliquote previste per l’Imu per un totale di un’incidenza dell’11,4 per mille.

Tassa di soggiorno. Anche l’imposta pagata dai turisti che pernottano in hotel e campeggi non è immune dai ritocchi predisposti da Romeo: la tassa di soggiorno non sarà più diversificata a seconda dell’alta o bassa stagione e sarà al massimo consentito per legge – 5 euro a notte in un 5 stelle, 4,50 in un 4 stelle, 4 euro in un tre stelle, 3 in un due stelle, 2 negli hotel a una stella. L’imposta sarà di 4 euro al giorno nei residence, un euro al giorno nei campeggi e 2,50 euro al giorno in case per ferie, case vacanza e affittacamere.

Rifiuti. In questo caso Romeo ha ridotto del 4,11% il valore del contratto di servizio del Comune con Sea: il costo è di 19 milioni e 400mila euro, vale a dire 832mila euro in meno di un anno fa. Un risparmio che, nella realtà, comporterà una riduzione degli interventi sul territorio, vedi la raccolta di rifiuti ingombranti, lo spazzamento a mano nel periodo estivo o la manutenzione dei cassonetti. Va infine sottolineato che la normativa sulla Tari impone la copertura del 100% del costo dei servizi ai contribuenti.

Asili. È forse il settore dove si concentrano i maggiori rincari. Perché tutti pagheranno la retta mensile, anche quanti non percepiscono alcun reddito. Qualche esempio? Gli scuolabus aumentano del 200% per tutte le fasce di reddito – ad esempio, dai 25 euro al mese di un anno fa si passa a 75. E chi non pagava nulla poiché aveva un Isee l di sotto dei 4.500 euro annui dovrà comunque sborsare 8 euro al mese. Per le rette degli asili nido l’aumento mensile è compreso tra 20 e 45% per tutte le fasce di reddito superiori a 8mila euro, mentre per la mensa una famiglia che paga la cifra piena – reddito Isee superiore a 12.619 euro – l’aumento è del 33% (da 4,26 euro a 5,67).

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ultimo aggiornamento: 31-10-2014


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