VIAREGGIO. “Finalmente una buona notizia, il Comitato Portuale ha respinto la richiesta di frazionamento della concessione avanzata da Polo Nautico e riteniamo giusto riconoscere il ruolo che la Regione ha svolto in questa decisione coerente con gli impegni assunti con la Fiom Cgil, ma due considerazioni ci sembrano necessarie”. Lo scrivono in una nota i due circoli viareggini di Sel.

“Perché si è aspettata la sentenza del TAR che imponeva all’ Autorità Portuale di prendere una decisione mentre sia in precedenza quando le competenze erano dell’Amministrazione Comunale, sia dopo quando queste sono passate alla Port Autority, il comune, oltre ai soliti generici impegni non si è mai assunto la responsabilità di assumere una decisione ed anche la giunta Betti, dopo quella Lunardini, ha continuato a trastullarsi tra il dire e il non fare o addirittura non partecipando alle riunioni? Viareggio e i lavoratori della Nautica hanno bisogno di una politica diversa che non faccia solo discorsi ma che si assuma la responsabilità di pensare, progettare e decidere.

“Proprio perché finora non si è deciso nulla, le imprese per bocca del rappresentante della camera di commercio che è anche presidente della CNA, chiedono di riaprire una trattativa, ed un accordo è sempre auspicabile, ma vista la condizione tragica in cui versa non solo la Polo Nautico ma in generale la nautica viareggina ed il nostro porto, è necessario che si colmi il grave ritardo accumulato dalle Amministrazioni Comunali ed in parte anche dall’Autorità Portuale, andando prima a definire il regolamento sull’uso delle concessioni e prima ancora ad assumere le scelte strategiche su cosa vogliamo fare del Porto di Viareggio e della risorsa fondamentale costituita dalle concessioni demaniali.

“E’ urgentissimo che la politica viareggina – non possiamo chiedere al commissario prefettizio di decidere il futuro del Porto – esca allo scoperto e dica cosa e come vuole rilanciare il porto e la nautica viareggina, che cioè pensi non solo ad un nuovo piano portuale dal punto di vista urbanistico, ma anche come strumento di programmazione e quindi di rilancio delle attività economiche che vi insistono.

“Questa è la sfida che abbiamo davanti a noi per rilanciare l’economia e quindi l’occupazione in un settore nevralgico come la nautica che ha pagato un prezzo altissimo alla crisi. E ricordiamoci che assumere delle scelte, e farle nel modo giusto, proprio oggi che con il dissesto non ci sono risorse da spendere è ancora più indispensabile per far ripartire la città”.

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ultimo aggiornamento: 31-01-2015


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