VIAREGGIO. Qualcosa doveva cambiare. Negli ultimi anni, la stessa storia: partenza con mille aspettative, la crescente esperienza degli uomini-guida come vantaggio da sfruttare nella gestioni di quelle fasi delle partite in cui oltre alle gambe, serve soprattutto la testa. Ecco, questo è stato il tasto dolente di un Viareggio forse mentalmente non ancora pronto per non sentirsi un imbucato al tavolo delle grandi. Una nuova rosa e, auspica la dirigenza, un nuovo registro. Qualcuno ha deciso che era giunto il momento di intraprendere un nuovo cammino, spostandosi di una ventina di kilometri verso Sud, direzione Marina di Pisa.

I due Marrucci, Battini e Remedi fanno parte del recente passato. Osso, Clarke, Day e Tavares sono il futuro. Così come Mammetti e Monopoli, reduci dall’ebbro per una Serie D conquistata con merito sul campo ed ora vogliosi di concedere il bis a distanza di pochi mesi, sulla sabbia. Terracina teatro dei sogni, prima tappa di un ideale viaggio che vedrà i bianconeri di Santini – nella migliore delle ipotesi – giungere a Lignano Sabbiadoro, in pieno agosto, per provare a vincere quel maledetto scudetto che ancora manca in bacheca, senza vedere gli altri gioire. Il debutto in Coppa Italia contro il Livorno, avversario apparentemente alla portata.

Un test non eccessivamente proibitivo per prendere confidenza con quel torneo vinto tre anni fa nell’eroica finale di casa contro il Catania. A Terracina ci saranno Osso, Tavares e Mammetti in più rispetto al blocco storico. Quello dei nazionali Gori, Di Palma, Ramacciotti e Marinai, delle garanzie Carpita, Pacini, Valenti, dei giovani ma affidabili Taffi, Gemignani e Stefano Marinai. Aggregati anche i baby D’Onofrio e Simone Santini. Niente è stato lasciato al caso. Domani (ore 13) il Livorno. Poi la salita verso la coppa si farà tremendamente in salita, col concreto rischio di trovarsi di fronte Sambenedettese ai quarti, Catania in semifinale e una tra Milano e Terracina in finale, sempre che i versiliesi non sbaglino neppure una partita. Questa è la formula della Coppa Italia, cinica e spietata.

“Quest’anno siamo particolarmente carichi. Secondo qualcuno partiamo in sordina e per noi è un vantaggio. Il morale è alto, dispiace per i compagni che sono andati via: è una loro decisione, io la rispetto. Bisogna prendere il lato positivo di ogni cosa: arrivano stranieri forti e con grandi motivazioni. Loro possono insegnarci tanto. Uno come Tavares ci serviva, per la sua qualità e la sua esperienza. Osso già lo conoscevo, è uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere, ha una fame incredibile”.

Pensieri e parole di capitan Simone Marinai, impegnato nel doppio fronte Viareggio-Nazionale. “Non sarà certo un problema, anche l’anno scorso con l’Italia abbiamo disputato tante partite. Vogliamo giocarcela con tutti, le altre si sono rinforzate ma anche noi non siamo stati a guardare. Dal 2012 in poi ci è sempre mancato qualcosa. Ora si respira un’aria diversa”. Saranno diversi anche i risultati?

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ultimo aggiornamento: 27-05-2015


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