FORTE DEI MARMI. “La rete sotto il Pontile non è certo la soluzione per risolvere il problema dell’immigrazione a Forte dei Marmi, mi pare più una boutade propagandistica per finire sui giornali nazionali” questa la lettura della consigliera regionale della Lombardia Maria Teresa Baldini (Fuxia People) che ha sempre un occhio attento a ciò che succede nella sua Forte dei Marmi.
“Chiudendo il sotto-Pontile i clandestini si sposteranno in altre zone del paese o dei Comuni limitrofi, forse ancor meno adatti e con maggiori rischi dal punto di vista igienico-sanitario – sostiene Baldini – L’amministrazione non sembra avere le idee molto chiare: meno di due mesi fa il Sindaco se ne uscì con un sermone sull’accoglienza lasciando intendere che a Forte ci sarebbero state le porte aperte a profughi e rifugiati e adesso si è rimesso la tenuta da sceriffo; prima toglie la rete, poi la rimette, prima dice no al kebab e poi ci ripensa: i problemi del paese non si risolvono improvvisando”.
“Forse, nelle due settimane più importanti per una località turistico-balneare come Forte dei Marmi ci si è accorti che ci sono problemi di decoro e degrado legati a una politica che non ha saputo affrontare in tempi idonei il fenomeno dell’immigrazione legato, a differenza di quanto accade in altre realtà, soprattutto al commercio abusivo – chiude la consigliera – Vigili e forze dell’ordine non hanno organici sufficienti per far fronte a tutte le problematiche legate ai clandestini, forse invece degli ‘Angeli’ che spiegano come si fa la raccolta differenziata ci vorrebbero dei volontari che spiegassero alle persone di non comprare merce contraffatta, forse se la gente non comprasse più ai venditori abusivi non interesserebbe più Forte dei Marmi. Credo che nessun fortemarmino sia disposto, giustamente, a dare la casa (la famosa accoglienza con la quale l’amministrazione di sinistra si riempie la bocca a giorni alterni) a un clandestino, qui si tratta bisognerebbe di turismo in termini concreti e lavorativi”.
