di Alessio Salimbeni

 VIAREGGIO. Quella che vi vogliamo raccontare è una piccola storia esemplare di un nostro concittadino (viareggino doc) che, passo dopo passo, è diventato una leggenda sul mare. Si parla di Michelangelo Tozzi, ora trentatreenne, ormai da più di due anni in viaggio dall’Equatore all’Antartide su una lussuosa nave da crociera ed impegnato ogni santo giorno ad allietare i passeggeri con le sue doti musicali.

Oddio, a differenza del leggendario pianista del romanzo di Baricco, lui talvolta scende a terra e si gusta pure i fantastici paesaggi e le varie specialità dei luoghi che attraversa ma, per onorare la sua fama, passa la maggior parte del tempo suonando sulle onde del mar. E bene anche, vista la notevole perizia con lo strumento e l’incredibile bagaglio accumulato negli anni giovanili.

Nato a Viareggio il 14 luglio 1982, fin da piccolo familiarizza con la musica in casa, grazie al papà Enzo che gli fa provare prima la tastiera d’avorio e poi le corde d’acciaio. A soli dieci anni, anziché giocare con le Magic ed i Warhammer, comincia a prendere lezioni di chitarra classica. A quattordici, anziché trafficare con gli scooter ed i motori, passa a bazzicare l’ambiente delle rock band.

 Da qui in poi è già storia, lo si vede dappertutto, “come il prezzemolo”, in formazioni blues, rock, funky, disco, jazz senza tralasciare neanche una passatina sugli AC/DC ed i Metallica. Bazzica tutti i locali della Versilia, gli stabilimenti balneari, i bar e pure qualche Sagra, facendosi le ossa come “sessionman”.

 Per il momento è ancora un musicista autodidatta ma, si sa, val più la pratica della grammatica. Però alcune lacune emergono, bisogna saper distinguere un Cmaj7 da un Ab7+9 e quindi comincia ad impegnarsi anche nello studio della musica.

A diciannove anni difatti, assieme al diploma scientifico, si porta a casa anche quello del Conservatorio Giacomo Puccini di La Spezia.

Consapevole però che la musica ben raramente ripaga e “paga” gli sforzi, si iscrive a medicina per trovarsi almeno una laurea che possa dargli, in un incerto futuro, da vivere. L’Università però dura poco, la voglia di suonare è troppa per fermarla sui libri e le dispense.

Sojourn-Dover21-1024x682Quindi, anziché fare l’allievo in facoltà, si mette a fare il maestro in una scuola di musica, la passione prevale ancora sulla ragione. In un breve sprazzo di lucidità, visto che si era iscritto nelle graduatorie, accetta un posto vacante da insegnante alle medie di Pistoia e, per tre anni, va e viene ogni giorno come qualsiasi bravo pendolare.

Ma, come sempre succede, il tran-tran di una vita normale gli sta subito stretto. Ed arriva l’intuizione geniale: suonare sulle navi da crociera. Detto fatto si attacca ad Internet e cerca l’occasione giusta. Questa si presenta un bel giorno dell’anno 2012 sotto forma di una audition online di una agenzia canadese. Niente di trascendentale ma una notevole attenzione alla lettura musicale, punto focale dei musicisti da crociera, impegnati ogni giorno con stili diversissimi e con musicisti di svariate nazionalità.

L’agenzia, favorevolmente sorpresa da questo “giovincello”, gli procura il primo contratto con la compagnia Seabourn, una serie di crociere su alcune loro navi, non grandissime ma capaci comunque di circa 400 passeggeri. Compagnia di tutto rispetto poiché possiede solo tre navi ma tutte a sei stelle extra lusso. Come del resto i passeggeri, molto esigenti in fatto di intrattenimento a bordo.

E così inizia l’avventura, il nostro protagonista un bel giorno di agosto del 2013 si imbarca sulla Sojourn, trentaduemila tonnellate di stazza lorda, e suona, mattino pomeriggio e sera. Suona a bordo piscina per gli ospiti a mollo, il pomeriggio per chi vuole ballare rumba, cha cha cha, foxtrot, la sera per chi invece ama il genere disco o il rock ‘n roll. Talvolta organizza veri e propri spettacoli teatrali assieme a qualche illustre musicista in crociera, altre volte mette su arrangiamenti personali con gli altri componenti della band, un po’ di jazz, del blues, qualche musical. E viaggia, viaggia, viaggia, fra l’Europa e le Americhe, dal mar seabourn-sojourn-swimming-pool-at-sunrise_maindella Grecia al freddo mar Baltico, dai fiordi Norvegesi alle coste Caraibiche, dal’Atlantico al Pacifico.

Proprio come Novecento, l’eroe mai nato del bellissimo film di Tornatore. E noi di VersiliaToday gli auguriamo di continuare ancora per anni, visitando ogni parte del globo, conoscendo gente di ogni razza e nazionalità e di scendere a terra definitivamente fra molti anni, ma, e questo è molto importante, prima che la nave venga demolita.

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ultimo aggiornamento: 22-10-2015


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