PIETRASANTA. “Minoranza paladina degli artisti ma nel 2008 votò a favore del regolamento dove era inserita la limitazione in cui non si consente a musicanti, giocolieri e clown di esibirsi nelle vicinanze dei luoghi di culto. Centro storico compreso, così come in Piazza Duomo. Probabilmente hanno la memoria corta ma siamo qui a ricordarglielo noi”.

E’ Massimiliano Farnocchia, Presidente della commissione regolamenti. Intanto il regolamento è passato questa mattina, sabato 28 novembre, all’approvazione del consiglio comunale con la prevedibile “barricata” della minoranza.

“Come per il regolamento che vietava alle biciclette piazza duomo e parte della marina, anche in questo caso non si ricordano che sono state scelte che sono state prese dalla precedente amministrazione o che sono state avvallate, come è nel caso del regolamento.  Una parte dell’attuale minoranza, tra cui Lazzerini, Biagi, Forassiepi era presente in aula quando, il 7 maggio del 2008, fu approvato il regolamento contenente l’emendamento del consigliere Luca Mori. Anche Piazza Duomo ed il centro storico, in alcuni periodi, che sono gli stessi di questo regolamento, era limitata agli artisti. Il materiale è agli atti. Basta prendere i due regolamenti, quello vecchio e quello nuovo appena modificato, e confrontarlo”.

Ha invece dell’incredibile, tornano indietro nel tempo, la presa di posizione dell’allora sindaco, Domenico Lombardi, nell’agosto 2014, quando fu la precedente amministrazione a “cacciare dal centro storico” – così si legge in un articolo – gli artisti di strada. I due artisti avevano legato una fune e dei cavi a degli alberi per fare delle evoluzioni – per altro vietate dal regolamento – scatenando la reazione del primo cittadino che aveva sottolineato come “fuochi, funi, cavi e comunque ogni situazione che possa essere motivo di potenziale danno a persone o ancora opere d’arte non è accettabile”.

“Stupisce e disorienta ma non ci scandalizza la posizione della minoranza – conclude Farnocchia – che ha approvato regolamenti per poi non farli rispettare facendo spendere tempo e risorse all’amministrazione e quindi ai cittadini. E’ più difficile fare scelte impopolari, o addirittura non farle, che prendere decisioni nette e chiare. Ma questo lo abbiamo capito negli ultimi cinque anni”.

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