Settima puntata della storia del Festival di Burlamacco, il concorso di canzoni di Carnevale che va in scena ininterrottamente dal 2007: oggi parliamo dell’edizione che si è svolta tre anni fa.

Per il 2013 la parola d’ordine è “rivoluzione”. E per più di un motivo. Per la prima volta il Festival di Burlamacco sarà a tema: e i Carnevalari, per l’appunto, immaginano una Rivoluzione francese in salsa viareggina ambientata ai tempi nostri. L’altra grande novità è che la canzone ufficiale del Carnevale uscirà da qui: così ha deciso la Fondazione Carnevale dopo aver accantonato definitivamente il Festival dei Rioni.

Il tema della rivoluzione riecheggia il grido d’allarme lanciato dai Carnevalari della prima ora: la città è in ginocchio – il Comune è stato commissariato l’estate precedente a seguito delle dimissioni del sindaco Luca Lunardini – e il Carnevale, pur continuano a godere di indubbia popolarità, inizia a fare i conti con finanziamenti sempre più risicati e difficili da reperire. I Carnevalari si appellano all’articolo 18 del loro manifesto: “I carnevalari sono e saranno sempre capaci di creare il Carnevale, oltre ogni difficoltà economica, organizzativa o legata ad eventi eccezionali, come la storia viareggina c’insegna”. Serve un sussulto, una reazione. Un’insurrezione. Una rivoluzione, appunto.

A condurla saranno i confermati Luca Bonuccelli (nei panni di novello Maximilian Robespierre), Simone Casani, Leonardo Dati, Federica Michetti e Andrea Paci. Per il resto la formula è quella ormai consolidata da tempo: due serate al Teatro Jenco – venerdì 18 e sabato 19 gennaio, anche se l’inizio dei corsi mascherati slitterà ai primi di febbraio -, una commissione che seleziona dodici canzoni per la finalissima tra quelle presentate (ben 21 proposte: mai ne erano arrivate così tante) -, una giuria popolare chiamata a scegliere la vincitrice del Festival (la presiede Luciana Madrigali, protagonista di tantissime canzonette) e una tecnica per assegnare il Premio Tony Filippini al miglior interprete. Rimane anche il Premio Pierino Ghilarducci per l’interpretazione più carnevalesca: lo decide il pubblico della serata di venerdì compilando un apposito coupon.

All’interno del Teatro Jenco non mancano richiami alla Rivoluzione francese, dalle scenografie (ghigliottina e cannoni) alle coccarde tricolori (naturalmente il nero sostituisce il blu per rendere omaggio a Burlamacco) fino alla locandina (rivisitazione del celebre quadro “La Libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix) ai siparietti per la presentazione dei cantanti: ogni concorrente viene infatti accompagnato sul palco con un sacco nero in testa, come se dovesse andare al patibolo, sulle note de “Vogliamo la testa del re” di Luca Bassanese. Una “sorte” che toccherà anche ad Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale, le cui simpatie filomonarchiche non sono mai state un mistero.

E a proposito di Francia: sul palco viene invitata a salire anche Annie Sidro, nizzarda, presidente di Carnaval Sans Frontières che mira a valorizzare le radici culturali e la tradizione del Carnevale in tutto il mondo.

Ascolta le canzoni del Festival di Burlamacco 2013

In gara, intanto, sono due le canzoni che dividono la giuria popolare – la tradizionale “La mia favola” e la più aggressiva “Mi sale a Carnevale”.

E se a trionfare è la prima, la seconda è indubbiamente la vincitrice morale del Festival: il cantante Tiziano Cocco – primo nella storia della manifestazione a scendere dal palco per andare a cantare in mezzo alla platea – si porta a casa i premi speciali intitolati a Tony Filippini e Pierino Ghilarducci. E la canzone, scritta e musicata da Alessandro Casini, sarà ripetutamente passata sui carri e ai veglioni. Al terzo posto si piazza Daniele Toscano, già vincitore del Festival nel 2010, con “La mia Viareggio” scritta da Massimo Domenici, Andrea De Nisco e Lorenzo Biagini.

Ma la copertina è tutta per i vincitori. Per i due interpreti Massimiliano Marchetti e Giulia Distefano, che si fanno così apprezzare per la prima volta dal pubblico del Festival. E per l’autore del brano Mario Bindi, che arriva così a firmare una canzone ufficiale vincendo al Teatro Jenco, in quella Darsena che ormai è parte della sua vita. Sì, questa vittoria è anche la sua favola.

Ma tu sarai per sempre la mia favola
ovunque andrò ti porterò con me
il tuo calore racchiuso in una maschera
se anche son lontano il mio cuore scalderà
Viareggio mia con te si ferma il tempo
la tua allegria nel vento volerà
quello che sento per sempre è sentimento
scusate ma siamo nati qua

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