Le voci corrono rapide e così è un Alessio De Giorgi un po’ riluttante quello che ci conferma un gossip che velocemente ha fatto il giro della città: entro pochissimo si trasferirà a Roma dove è stato chiamato da Matteo Renzi a far parte del suo staff.

Alessio De Giorgi, classe 1969, genovese di nascita ma da venticinque anni toscano di adozione, giornalista ed imprenditore, è un personaggio legatissimo al nostro territorio: nel 1999 diede vita, insieme al suo ex compagno, al Mamamia, lanciando quella Friendly Versilia che in breve fece diventare Torre del Lago la destinazione turistica numero uno per gay e lesbiche in cerca di sole, mare e divertimento. Poi, lasciata la gestione dei locali, fu portavoce del sindaco di Viareggio Leonardo Betti per i quasi due anni del suo mandando, gestendo tutta la sua comunicazione e diventandone il suo braccio destro. Da non molto conduce su Rete Versilia / Noi Tv una seguita trasmissione quotidiana di informazione nazionale ed internazionale, “30 minuti 30”. Lo abbiamo intervistato.

Alessio, ci confermi questa voce che in breve ha fatto il giro della città?

“Sì. Circa un mese fa il Presidente del Consiglio mi ha chiesto di entrare a far parte del suo staff e la proposta si è concretizzata in breve. Ovviamente la cosa mi ha molto lusingato ma anche lievemente terrorizzato: la responsabilità è enorme ma sono convinto di poter dare il mio contributo. Matteo Renzi è un straordinario politico, dalle capacità eccezionali, e dirgli di no è davvero difficile, tanto più che è da diversi anni che condivido il suo percorso politico, di rinnovamento profondo del nostro paese.

Tu infatti sei definito un cosiddetto “renziano della prima ora”. Conoscevi già il Premier?

Certo. Da diversi anni. Lo incontrai per la prima volta a Firenze, quando era Sindaco: mi invitò a pranzo perché stava preparando le primarie per la segreteria del Partito Democratico e voleva qualcuno che lo aiutasse a costruire il suo programma sulla parte che riguardava le libertà ed i diritti civili. Mi unii al suo gruppo in un momento in cui, specie in una regione come la Toscana, essere “renziani” significava essere contro larghissima parte del Partito. Poi, nel rush finale della campagna per le primarie, mi chiamò a Firenze per svariati lunghissimi e faticosissimi giorni, affinché lavorassi sui suoi canali social e imprimessi a questi una svolta. Accettai molto volentieri: credevo molto nelle sue capacità di modernizzare il paese e penso che i risultati raggiunti dal suo Governo dimostrino esattamente questo.

Tu sei molto legato al nostro territorio. Ti spiace lasciarlo? Come farai coi locali di cui sei socio?

Non lo lascio: cercherò il più possibile di fare avanti ed indietro nei fine settimana perché la qualità della vita qui è impagabile rispetto alla capitale. Quanto alle mie attività, è da diversi anni ormai che non sono più coinvolto nella gestione: quel tipo di lavoro, legato al divertimento notturno, ha una data di scadenza abbastanza legata all’età ed alla fine ho dovuto prenderne atto (sorride). La trasmissione su Rete Versilia e Noi Tv avrebbe comunque dovuto interrompersi per la pausa estiva, invece, quindi direi nessun problema: cercherò comunque di mantenere una qualche collaborazione con la rete televisiva, così importante per il nostro territorio. Dovrò invece del tutto lasciare il ruolo di direttore di Gay.it, invece, il sito di informazione nazionale che ho lanciato nel 1997.

Cosa andrai a fare a Palazzo Chigi?

Questo dovreste domandarlo al Presidente del Consiglio, tanto più che l’incarico deve essere ancora formalizzato. Diamo tempo al tempo, quindi. Solo una cosa voglio precisare: il fatto che io sia omosessuale è meno di un dettaglio nel lavoro che andrò a fare. Matteo Renzi mi ha chiamato per altre competenze.

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ultimo aggiornamento: 05-05-2016


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