“Ciao Gilbert, ci rivediamo a febbraio”. Magari potessero avverarsi, le parole della presidente della Fondazione Carnevale Maria Lina Marcucci che annuncia che nel 2017 le sfilate dei carri saranno dedicate proprio a lui. Magari potessimo riabbracciare per davvero Gilbert Lebigre, che ha lasciato troppo presto un mondo che amava profondamente e che, a giudicare dai tantissimi carnevalari presenti oggi pomeriggio alla camera ardente allestita in Cittadella, quell’amore lo ha ricambiato.

Al centro dell’hangar numero otto c’è il suo feretro. Sulla bara sono stati appoggiati una giacca rossa, indossata come costume di un carro di qualche anno fa, e il cappello di Burlamacco. Proprio così, un copricapo abbassato. Come si è soliti fare in un giorno di lutto in segno di rispetto verso la morte di una persona a cui si era affezionati.

foto 2

Per qualche istante, in un’afosa e assolata giornata che annuncia l’arrivo di luglio, sembra di essere in una domenica di Carnevale. Ci sono tantissimi carristi, ci sono le maschere dei carri di Lebigre-Roger che indossano la t-shirt della Compagnia del Carnevale con la scritta “Born to fun”, ci sono volti non certo sconosciuti a chi bazzica la Cittadella. Mucchi di coriandoli sparpagliati colorano il pavimento grigio, mentre attorno al feretro i bozzetti dei suoi carri ripercorrono la sua straordinaria carriera. Ci sono proprio tutti, da “Il trionfo della legge nel menga” con cui lui e la moglie Corinne Roger debuttarono nel 1982 in seconda categoria a quelli dei grandi trionfi come la ballerina e “Madonna Ciccone, un successo da leone”.

E c’è anche, avvolta in un involucro di carta opaca, l’ultima sua creazione. Quella che è stata consegnata poco prima della sua morte e che Gilbert vedrà ultimata dall’aldilà dalla sua straordinaria famiglia, attorno a cui si è stretta con dolore e commozione tutta una comunità.

foto (1)

Nei ricordi di chi l’ha conosciuto e ha lavorato con lui, Gilbert rimarrà colui che ha rivoluzionato il mondo del Carnevale con i suoi materiali alternativi alla cartapesta, con le sue coinvolgenti coreografie, con le sue esperienze artistiche maturate a Parigi. Rimarrà un visionario dall’animo buono, umile, carico di positività e di vitalità. Rimarrà colui che ha reso internazionale un Carnevale fino a quel momento rinchiuso nel suo orticello. Rimarrà colui che ha sempre propugnato l’idea del Carnevale come festa popolare.

Rimarrà, semplicemente, uno dei più grandi di tutti i tempi. Adieu, maestro.

(Visitato 3.821 volte, 1 visite oggi)
TAG:
cittadella del carnevale Gilbert Lebigre

ultimo aggiornamento: 01-07-2016


“Ciao Gilbert, poeta del Carnevale”

“Un artista completo, un onore avere ammirato le sue opere”