“Lo so, sembra un paradosso: come fa un consigliere ad essere extra-consiliare?” Se lo chiede Francesco Speroni, auto-dichiaratosi appunto consigliere d’opposizione extra-consiliare di Seravezza.

“C’è una contraddizione in questa affermazione.
Invito ad una lettura più pacata e meno formale della frase con cui mi firmo e mi fermerò quando avverto il bisogno di intervenire nella faccende politiche seravezzine.

Il “consigliere” a cui alludo non è certo il consigliere comunale, essendo io non eletto. Pertanto rimando al punto 1 della dotta Enciclopedia Treccani l’esaustiva disamina:

consiglière (ant. consiglièro) s. m. (f. -a) [dal fr. ant. conseillier, che è il lat. consiliarius].
1. Chi consiglia, persona a cui si ricorre occasionalmente oppure abitualmente per consiglio.‎

Ecco, quello aspiro ad essere. Colui che dà consigli. E questi consigli saranno perlopiù non richiesti. Perché? Lo spiega il resto: opposizione extra-consiliare.
Quindi, dall’esterno del Palazzo Comunale di Seravezza, faccio opposizione a questa amministrazione di sinistra e lo faccio consigliando politiche alternative a quelle messe in atto dalla giunta Tarabella, al quale non ho intenzione di fare sconti.

Mi si obietterà: ma l’opposizione c’è già!

E allora? Credo che una voce critica in più sia sempre meglio di una voce critica in meno.
Sono disarmato: ho solo la forza delle mie idee e, tra uno snocciolamento di rosario e delle preghiere rivolte a tutti i Santi del calendario, posso sperare nella bontà dei mezzi di informazione affinché pubblichino queste idee. Non ho il potere di fare altro. Ma questo mi basta.”

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