Condividendo le motivazioni emerse nei giorni scorsi da altre aziende protagoniste del settore, The Italian Sea Group, gruppo leader della nautica italiana (Admiral, Admiral sail, Tecnomar, NCA e NCA Refit) annuncia la propria decisione di lasciare Confindustria a seguito della sua “mancanza di attenzione e servizi al comparto nautico”. The Italian Sea Group non riconosce infatti nell’associazione di categoria un valido sostegno all’attività, bensì un impedimento al raggiungimento degli obbiettivi con regole di efficienza ed efficacia su cui il Gruppo fonda la propria esistenza.
Appoggio e condivido la decisione e le considerazioni sollevate dal Presidente Vitelli e dall’AD del Gruppo Ferretti, Alberto Galassi – afferma Giovanni Costantino, Fondatore e Presidente di The Italian Sea GroupIl comparto ha bisogno di una rappresentanza forte e compatta che possa farsi garante dei valori che riconoscono nell’industria nautica italiana un’eccellenza a livello mondiale.”

Dopo la rottura che si è consumata nel luglio scorso con l’uscita dall’Ucina — la Confindustria nautica — e la creazione di Nautica italiana, associazione che racchiude le 67 aziende che rappresentano l’80% della produzione e il 95% delle esportazioni è arrivato lo strappo definitivo dopo che Confindustria ha rifiutato l’adesione diretta di Nautica Italiana motivando il fatto che non possono coesistere due associazioni che rappresentano uno stesso settore e di fatto considerando Ucina l’interlocutore unico. Ucina che di contro ha designato al suo vertice Carla De Maria, direttore generale del gruppo Bénéteau, diretto concorrente dei marchi del Made in Italy.

“La decisione di lasciare – si legge in una nota congiunta diffusa a nome di tutti e quindici i marchi che hanno lasciato l’organizzazione – è motivata dalla ormai prolungata mancanza di attenzione e servizi al comparto nautico da parte di questa Confindustria, che si limita a svolgere un’attività di supporto sindacale per le aziende a fronte di cospicui contributi. Tale disattenzione si è addirittura manifestata in modo scandaloso con la mancata implementazione di una federazione di scopo, più volte annunciata, che avrebbe dovuto raccogliere tutti gli operatori del settore”

 

 

 

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Admiral Giovanni Costantino Tecnomar The Italian Sea Group

ultimo aggiornamento: 27-07-2016


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