Riavvolgendo il nastro della gara con la Massese, non sembra affatto che il Viareggio sia stato costruito in un batter di ciglia, con molti giocatori che il primo giorno di preparazione – 25 luglio – ancora non erano parte integrante di un gruppo “affiatato” per Marco Masi, il tecnico a cui spetta il complicato compito di risollevare una squadra reduce da una stagione da dimenticare.

Il 2-1 sulla Massese lascia al tecnico indicazioni positive su molteplici piani. A livello fisico la squadra è cresciuta, anche se Masi si aspetta di portare tutti i giocatori a ridosso del top della condizione, anche quelli che al momento sono un po’ più indietro. “Domenica contro il Real Forte Querceta mi piacerebbe dare più minutaggio a Rosati”, l’auspicio dell’allenatore, che ha ammesso di aver visto una squadra un po’ in debito di ossigeno nella ripresa, mostrando comunque “capacità di saper soffrire”.

“Nel primo tempo – analizza Masi – siamo stati benissimo in campo, abbiamo concesso qualche calcio d’angolo di troppo e nel secondo abbiamo rischiato di pagare a caro prezzo un peccato di generosità, troppi giocatori sono saliti in avanti su un calcio da fermo. Siamo partiti in ritardo rispetto ad altre società, ma i ragazzi si stanno allenando con impegno e serietà, lo spogliatoio è molto unito”.

Sono i giovani i destinatari degli elogi del tecnico di Pisa: “Da loro mi attendevo delle risposte, mi sono piaciuti. Sanno di essere dei privilegiati perché le regole del campionato obbligano gli allenatori a farli giocare, ma con me chi non mostra intensità negli allenamenti sta fuori. Ne ho una decina a disposizione”.

Una rosa ancora da completare con due-tre innesti. Masi, fiducioso, aspetta le mosse della società senza frenesie anche se “il tempo è poco, per questo adesso le scelte non vanno sbagliate. Servono elementi che siano pronti e che possano far compiere il salto di qualità alla squadra”.

Nomi non ne fa, di riferimenti sui ruoli neppure l’ombra, ma che al Viareggio serva un altro laterale di difesa (come alternativa a Manca), un vice-Di Paola e, soprattutto, un centrocampista, è questione nota.

Masi si è focalizzato su alcuni singoli. Considerazioni sparse su Cipriani (“Mi ha colpito per la sua maturità, è ambizioso ed ha la fortuna di disporre di un grande allenatore dei portieri come Mannini”), Defilippi (“In questo mese ha lavorato splendidamente, si è messo a totale disposizione”), Minichino (“Nell’episodio del rigore ha pagato un po’ di inesperienza, poteva accompagnare Vignali anziché cercare il contatto, ma su di lui posso fare affidamento, durante la settimana mi segue ed ha voglia di imparare”), Bruzzi (“Talvolta vuole strafare, lui sa che lo osservo ogni giorno e che deve stare tranquillo, anche ieri ha dato il suo contributo”), Di Paola (“I gol li ha sempre segnati, non vedo perché quest’anno non avrebbe dovuto. E poi il suo lavoro è stato fondamentale per la squadra”), Villagatti (“Sta bene, non ha mai perso conoscenza, probabilmente ha ingerito involontariamente un insetto”) e più in generale sulla cosiddetta “vecchia guardia”: “Io sui giocatori rimasti non ho mai avuto dubbi, li abbiamo tenuti per il loro temperamento, non solo per le qualità tecniche”.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2016


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