723 euro, comprensive della percentuale che spetta alla Fondazione Carnevale in quanto proprietaria del carro: è questo il frutto della messa all’asta di pezzi della costruzione di prima categoria “Io sono Dio” di Stefano e Umberto Cinquini, in particolare del grosso mascherone del leone dorato.

“È inutile negare che la serata è stata un flop ma non certo una delusione”, scrivono i fratelli Cinquini. “Se si escludono i soliti noti amanti del Carnevale – 20 circa – e le maschere del nostro carro – escludendo i ‘soliti latitanti’ – possiamo tranquillamente dire che è stata una serata per pochi intimi.

“Certamente pochi ma buoni che, con offerte minime e poco invasive, sono riusciti a portare nelle casse della donazione 723 euro comprensivo della percentuale spettante alla Fondazione Carnevale.

“Un grazie è comunque doveroso a quelle persone che ormai da anni sono la spina dorsale dei nostri figuranti, amici veri che riescono a trasformare un gruppo di carnevalari in qualcosa di più. Il cibo era gratis e veramente da leccarsi i baffi: è stata quasi una gara a realizzare le miglior prelibatezza. Il vino in abbondanza, offerto da due amici come il Vinaio dell’ex Campo d’Aviazione e la Cantina Galli alla Migliarina.

“Certo, non possiamo incolpare i mass media se l’afflusso è stato relativo. Anzi, è doveroso ringraziare tutti i quotidiani locali per l’attenzione data alla nostra iniziativa.

“Detto questo, non sarà certo la delusione del momento a farci passare la voglia di realizzare iniziative come ‘Spakka il Leone’. Noi siamo abituati a non incolpare altri se qualcosa non funziona come avremmo voluto, probabilmente abbiamo comunicato male le nobili intenzioni dell’iniziativa.

“Grazie a chi è intervenuto”.

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ultimo aggiornamento: 29-08-2016


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