L’abbattimento delle 40 palme nella speranza di salvarne altre 500, è la dimostrazione di una corretta prevenzione non attuata dall’amministrazione di Forte dei Marmi. 
La piaga del punteruolo rosso nell’ultimo decennio ha colpito moltissime città costiere italiane, causando ingenti danni alla loro flora: questo doveva spingere l’amministrazione  ad azioni volte alla salvaguardia del verde pubblico.
“Anche in questo caso prevenire sarebbe stato meglio che curare. L’obiettivo da raggiungere – afferma Baldini – doveva consistere nel riuscire a bloccare la diffusione del coleottero, colpendolo quando si trovava nella fase larvale. È in questo momento del suo ciclo vitale, infatti, che il punteruolo procura danni maggiori alla pianta: le larve si nutrono del “cuore” della palma  che si trova all’apice del fusto, procurandone la morte.

Un trattamento preventivo del genere non sarebbe costato più di 14 mila euro annui, pertanto non possono esistere alibi economici.” 
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ultimo aggiornamento: 21-10-2016


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