Tic tac, tic tac. I secondi scorrono. Diventano minuti. Ore. Giorni. Settimane. Eppure dalle parole e dalle espressioni del volto di Fabrizio Tonelli non traspare il minimo cenno di preoccupazione, nonostante il 16 novembre si avvicini sempre più. Entro quella data le perdite dovranno essere ripianate, altrimenti il Viareggio rischierà di essere messo in liquidazione. Un disastro.

Dall’assemblea dei soci di lunedì sera, niente è cambiato. Concretamente. “Ma il cronoprogramma va avanti”, prova a rassicurare il patron. Si riferisce a quel “percorso di guarigione” di cui aveva fatto menzione al termine del confronto con il consiglio d’amministrazione del club. “Tutto ciò che è stato stabilito nella riunione è ancora valido”, ovvero approvazione del bilancio e ricapitalizzazione per ovviare al pagamento dei rimborsi, ancora non avvenuto, degli ultimi otto mesi e provvedere alla gestione corrente.

“Il gruppo (si riferisce alla Gsi Capital Ltd, la holding inglese che controlla la Gsi Viareggio Ltd, società che detiene la maggioranza delle quote del club) ha provveduto a versare una cifra con cui sono state compensate interamente le perdite della stagione 2014/15 e parzialmente quelle della successiva”, ha chiarito Tonelli, precisando poi che “io non prendo in giro nessuno, cerco di risolvere la situazione”.

Risposta secca a chi gli fa presente che in più di un’occasione era stato promesso il saldo dei rimborsi. “Nel frattempo sono intervenuti altri fattori (non è voluto scendere nei dettagli, ndr), i controlli sono durati più del previsto: cosa devo fare? Sono io a domandarlo”.

C’è un passaggio chiave nell’intervista rilasciata da Tonelli all’intervallo della gara col Jolly Montemurlo, pareggiata 2-2 dalle zebre. “Io come socio di maggioranza ho garantito che entro il 16 novembre tutto sarà sistemato. Se però i problemi dovessero perdurare sarò disposto a farmi da parte. Io non tengo in ostaggio la società. È stato messo a verbale nell’assemblea dei soci”.

Il patron deve fare inevitabilmente i conti con una squadra – allenatore in primis – che alle sue parole non credono più. Da tempo. “Molti giocatori vivono di questo lavoro. Qualcuno è più nervoso di altri, ma lo capisco. Io rimango positivo: quando la situazione sarà risolta, parlerò con i ragazzi ed il tecnico, chiederò chi vuole restare e chi invece andarsene. Parlerò coi dirigenti, i tifosi ed i giornalisti”.

Fiale, però, non ha voluto (e potuto) aspettare. “Comprendo la sua decisione, non nego che mi dispiace che se ne sia andato. Spero che possa presto tornare”.

Nella nota emessa dalla società una volta concluso il vertice, si specificava che gli obiettivi stagionali sarebbero rimasti immutati. “La classifica non è poi così lunga, i campionati talvolta iniziano a novembre”.

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ultimo aggiornamento: 23-10-2016


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