Nel corso della serata di lunedì 17 ottobre, nel centro cittadino di Lucca, a conclusione di mirata attività investigativa, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viareggio hanno tratto in arresto in flagranza di reato una donna, classe 1964, impiegata presso la Prefettura di Lucca, pregiudicata, già condannata in passato per falsità materiale in certificati e tentata truffa, poiché ritenuta responsabile del reato di concussione.

La delicata attività d’indagine ha avuto inizio durante la seconda settimana di ottobre a seguito di una segnalazione giunta ai Carabinieri da parte una cittadina residente in Versilia. In particolare la donna si era recata presso la caserma di Viareggio in quanto una presunta impiegata della Prefettura di Lucca le aveva richiesto la consegna di 500 euro in contanti al fine di far sparire una pratica che la riguardava e che era stata avviata per un supposto possesso da parte della stessa di sostanze stupefacenti.

A seguito dei preliminari accertamenti eseguiti i Carabinieri appuravano che la donna era realmente una dipendente della Prefettura, quindi l’attività investigativa veniva condotta con la massima rapidità al fine di far piena luce sulla vicenda.
Si attendeva allora che l’impiegata infedele fissasse un incontro con la vittima per la consegna dei soldi e proprio durante il fine settimana la SIRONI riferiva alla malcapitata che si sarebbero viste durante il pomeriggio di lunedì 17 presso un locale pubblico di Lucca specificando che in quell’occasione avrebbe potuto consegnare anche solo una parte della cifra pattuita.

Nel tardo pomeriggio dello scorso lunedì aveva quindi luogo l’incontro durante il quale la vittima consegnava all’impiegata una busta contenente 280 euro in contanti ma il tutto avveniva sotto il controllo dei Carabinieri che infatti bloccavano l’impiegata una volta uscita dal bar togliendole immediatamente la busta con i soldi ed accompagnandola presso la caserma di Viareggio. Gli ulteriori accertamenti condotti permettevano di stabilire che in realtà l’impiegata aveva millantato di poter far sparire una pratica in quanto invece sul conto della vittima non vi era alcuna pratica in trattazione presso la Prefettura di Lucca. Terminate le formalità di rito la donna  è stata trasferita presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari ove ha atteso l’interrogatorio di garanzia che ha avuto luogo presso il Tribunale di Lucca in data 20 ottobre e a seguito della quale l’arresto è stato convalidato e alla SIRONI è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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