C’era la folla delle grandi occasioni alla Cna di Viareggio per l’assemblea che i balneatori hanno tenuto alla presenza del presidente nazionale Cristiano Tomei. Un numero consistente di imprenditori a dimostrazione di quanto la vertenza Bolkstein sia al centro dell’attenzione degli operatori di settore.

“Soprattutto in Versilia, territorio ad alto valore simbolico. E’ qui, infatti, che sono nati i primi stabilimenti balneari”, ha sottolineato il presidente provinciale Cna, Andrea Giannecchini.

E la platea è sempre stata concorde, insieme alla dirigenza dell’associazione, nel ribadire il proprio “no” alle aste e nella richiesta del riconoscimento del legittimo affidamento e del doppio binario.

Tutte rivendicazioni che sono contenute nella proposta di decreto legge che la Cna ha elaborato e che intende presentare a tutti i presidenti delle Regioni costiere da qui ai prossimi mesi, con un calendario serrato per arrivare ad una soluzione quanto prima.

“Noi stiamo lavorando per questo – ha detto Cristiano Tomei – è la nostra battaglia. Del resto lavoriamo sulla base di un riconoscimento già avuto dall’Europa, dove il legittimo affidamento è già stato ampiamente approvato. La nostra proposta è chiara: la Bolkstein viene attivata solo per le nuove concessioni”.

Famiglie e imprenditori ancora nell’incertezza del proprio futuro hanno appoggiato la battaglia sindacale contro le evidenze pubbliche.

Per Pietro Guardi, presidente dell’associazione balneari di Viareggio, “la nostra d’ordine è quella di resistere perché abbiamo tutte le ragioni. La politica ci porta dritti alle aste aprendo agli autogrill del mare. Questo è il più grande furto della storia di questo paese”.

Ma anche per Emiliano Favilla, da anni in lotta in difesa dei balneatori, che attende risposte dal sottosegretario Luca Lotti, come promesso dal premier Matteo Renzi alla Versiliana.

“Il rifiuto delle aste è condiviso da tutti – dice Favilla – abbiamo un sindacato come la Cna che porta avanti la nostra battaglia. Mettendo gli stabilimenti all’asta le persone che hanno lavorato e si sono impegnate per anni perdono il lavoro, anche nel caso fosse previsto il rimborso dell’investimento effettuato. La nostra volontà è quella di mantenere le aziende dove abbiamo investito”.

E per questo CNA Lucca ha voluto che la Versilia faccia da scenario ad una grande iniziativa su questo tema prevista per gli inizi di dicembre prossimo subito dopo l’esito referendario.

“Da qui è partita la storia degli stabilimenti – ribadisce Giannecchini – e da qui parte la campagna nazionale per la difesa di queste attività che vedono minacciato il proprio futuro”.

Una vertenza che, come ha concluso il presidente regionale Lorenzo Marchetti, “ha alla sua base una piattaforma sindacale coerente ed efficiente e prevede che l’impresa non possa essere in alcun modo cancellata per legge e nemmeno dall’opinione pubblica”.

Il prossimo passo che la Cna intende portare avanti, in parallelo con la battaglia nazionale, è di predisporre un incontro a Bruxelles su questo importante argomento per il nostro territorio.

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ultimo aggiornamento: 28-10-2016


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