Una nuova truffa in agguato per nonni e nonne. Dopo la tecnica “dello specchietto”, a prendere piede anche in Versilia arriva il metodo Rolex, un nuovo tipo di raggiro a danno degli anziani guidatori.

Il protagonista di questo spiacevole episodio ha voluto raccontare alla nostra redazione quello che gli è capitato, per mettere in guardia ed evitare che anche altre persone finiscano in questa odiosa trappola.

“Stavo percorrendo via Marco Polo con la mia auto quando, giunto al semaforo di via Fratti, ho udito un leggero rumore provenire dall’esterno della vettura. Non ci ho fatto tanto caso perché era davvero molto leggero.

Ho proseguito e dopo aver parcheggiato nei pressi del Principe di Piemonte mi si avvicina una donna di circa 40-50 anni di età, altezza 1.60, corporatura normale, capelli scuri, la quale mi dice che poco prima l’avevo urtata con la macchina. Mi mostra al polso un orologio di marca Rolex danneggiato nella parte del vetro, che asserisce essere stato colpito nell’urto e una macchia rossastra sul polso riferendomi che anche quella era stata provocata dall’urto.

La donna mi specifica che il valore del Rolex era di 3700 € e mi chiede di essere risarcita, dicendomi che non mi sarebbe convenuto fare denuncia tramite assicurazione in quanto, a suo dire, sarebbe intervenuta la Polizia e mi avrebbe ritirato la patente di guida perché non mi ero fermato dopo lo scontro.

La donna ha poi prelevato dal parabrezza della mia auto il tagliando dell’assicurazione e ha proposto di chiamare il mio assicuratore per poter regolare subito la questione. Dopo che le ho riferito che non avevo il numero dell’assicurazione, mi ha detto che lo avrebbe cercato lei su internet, ha fatto il numero con il suo cellulare. Dall’altro capo del telefono mi ha risposto una donna che mi ha confermato di essere un’operatrice della mia compagnia assicurativa e mi ha consigliato di dare un anticipo sulla cifra che poi l’assicurazione avrebbe corrisposto alla donna, precisando che non ci sarebbe stato alcun problema per il rimborso.

A questo punto, convinto anche dalla telefonata, ho chiesto alla donna di accompagnarmi in banca, dove ho prelevato 2000 € in contanti e glieli ho consegnati. La donna mi ha scritto una ricevuta di avvenuto pagamento e, dopo aver chiamato non so chi, con cui si è accordata per trovarsi nelle vicinanza, se ne è andata.

Sono subito andato alla mia assicurazione per avere chiarimenti in merito alla vicenda ma qui, dopo aver ascoltato il mio racconto, mi hanno detto che nessuno aveva chiamato e che nessuno aveva parlato con me al telefono. Mi sono reso conto di essere stato truffato”.

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ultimo aggiornamento: 29-10-2016


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