Falcone Maltese, un nome che ormai è diventato nell’immaginario collettivo il connubio tra sogno, lusso e tecnologia per un veliero che ha rivoluzionato il concetto della vela quadra.

Falcone MalteseDopo 10 ani di navigazione, anche questo gioiello ha bisogno di rifarsi il trucco per prepararsi ad uno degli appuntamenti più importanti della nautica mondiale: Il Montecarlo Yacht Show che si terrà nel principato dal 28 settembre al 01 ottobre. Sceglie NCA refit di Carrara, società del gruppo The Italian Sea Group.

Grande soddisfazione per la direzione del cantiere di Carrara e del presidente Giovanni Costantino: “Le competenze e l’expertise che da sempre caratterizzano e contraddistinguono i lavori dei nostri cantieri e la possibilità di usufruire del bacino di carenaggio più grande d’Italia hanno portato l’armatrice greca Elena Ambrosiadou, proprietaria del tre alberi più rinomato al mondo, a scegliere NCA per il refit del suo gioiello da 90 metri”.

NCA società storica della costa Toscana di proprietà dello Stato fino al 2012, in gravi difficoltà finanziarie è stata acquisita dal gruppo The Italian Sea Group che, con non poche difficoltà derivate dal momento storico che stiamo vivendo, ne sta risollevando le sorti attraverso una serie di investimenti strutturali che ammontano ad oltre 18 milioni di euro, alla grande professionalità e abnegazione di tutti coloro che credono al progetto e al forte appeal delle nuove linee di mega yacht
“Se Carrara e in generale la Toscana Nord diverranno base di refitting di importanti mega yacht tutta la filiera e l’indotto nelle nostre città è destinato a risollevarsi”. Con l’arrivo del Falcone maltese è stato preso uno dei “pesci” più grossi nel mare.
Varato nel 2006, il Maltese Falcon è una delle imbarcazioni più fotografate e ammirate in tutto il mondo per il suo stile e il concetto che rappresenta.
Prima di proprietà di Tom Perkins magnate californiano della Hewlett-Packard, passò di mano nel 2009 per 100 milioni di dollari alla regina degli hedge found inglesi Elena Ambrosiadou che ne ha fatto uno dei charter più ambiti al mondo, prenotabile all’incredibile prezzo di 380 mila euro per settimana.

Falcone maltese - equipaggio
Maltese Falcon – Crew

Lungo 88 metri, largo 12,60 disloca 1240 tonnellate di peso ed è dotato di chiglia mobile con pescaggio da 6 a 11 metri ed è alta quasi 60 metri.
L’eccezionale innovazione di questa imbarcazione è l’impianto velico, prima realizzazione del sistema Dynarig, basato su tre alberi rotanti che supportano 15 vele per un totale di quasi 2400 mq di superfice velica. In grado di attraversare l’Atlantico in 10 giorni rappresenta probabilmente la più maestosa barca a vela di tutti i tempi.
Dotato di 6 cabine per gli ospiti, questo enorme veliero può essere pilotato da una sola persona attraverso un joystick, dispone però di 18 persone di equipaggio che si possono dedicare al confort degli ospiti.

 

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Falcone Maltese, il tre alberi che ha riscritto il concetto di navigazione a vela

Falcone Maltese in navigazione
©www.symaltesefalcon.com

La navigazione a vela è stato il primo sistema di propulsione mai documentato dall’uomo fin dal 6000 avanti cristo. La prima forma assoluta è stata quella con l’utilizzo della vela quadra, ma con il passare dei secoli l’uomo concepì vele con posizionamento e forme diverse. Il motivo fu sin da subito noto: la vela quadrata, posizionata in maniera perpendicolare all’asse della nave, non consentiva di risalire il vento dato che sfruttava solo la forza propulsiva dello stesso. in pratica si poteva procedere solamente col vento in poppa o quasi.
Fin dal IX secolo avanti Cristo si fecero largo altre tipologie di vela: La vela Aurica, la vela Latina e la vela Bermudiana. Queste di forma principalmente triangolare erano e sono posizionate in maniera parallela all’asse dell’imbarcazione e consentono di procedere anche contro la direzione del vento, di Bolina.

Portanza - falcone MalteseIl funzionamento delle vele longitudinali, seguono il concetto di “Ala” con la relativa portanza.
In pratica il vento entra frontalmente nella vela che si gonfia e divide il flusso in due: Nella parte interna la velocità del vento non subisce alterazioni perché non trova ostacolo, ma per percorrere la parte esterna il flusso dell’aria è costretto ad aumentare la sua velocità e quindi la pressione diminuisce.

In pratica il vento non spinge la barca, la risucchia.

Il Falcone Maltese dispone di 2400 mq di vele quadre, che attraverso il suo sistema di alberi rotanti, possono trasformarsi in vele equiparabili a quelle adatte all’andatura di bolina altrimenti impossibile.

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