È stato modificato il Regolamento Oneri, al fine di agevolare l’insediamento di attività di servizi, quali ad esempio palestre, scuole di ballo e circoli, all’interno di immobili esistenti aventi destinazione artigianale, industriale e commerciale, ma attualmente vuoti e non utilizzati, attraverso la riduzione del 70% degli oneri richiesti per il cambio di destinazione d’uso. L’intento è quello di valorizzare il patrimonio edilizio esistente e creare le condizioni per l’insediamento di altre attività nel tessuto socio economico del nostro territorio.

“In questi ultimi mesi – dichiara il vice-sindaco Damasco Rosi – ci siamo trovati a dialogare con diversi cittadini, nell’ambito della verifica di fattibilità urbanistica ed edilizia, di interventi di cambio di destinazione di immobili con caratteristiche di “grandi contenitori” nati principalmente come fabbricati artigianali/industriali/commerciali che ad oggi non sono più utilizzati per tali scopi e che potrebbero essere reindirizzati verso destinazioni di servizio, per le mutate esigenze di mercato ed economiche”.

“Per tali trasformazioni- continua –  il contributo relativo agli oneri di urbanizzazione, che veniva calcolato a metro cubo, dava luogo ad importi non commisurati all’incremento di carico urbanistico. Considerando che le funzioni di servizio hanno introiti ben diversi da un qualsiasi fabbricato, ad esempio commerciale, era comprensibile la rinuncia alla realizzazione dell’intervento stesso da parte di imprenditori interessati ad altri tipi di attività quali i servizi. A tal fine abbiamo proceduto ad una revisione del Regolamento Oneri attraverso la riduzione del 70% degli stessi, per questo tipo di cambio di destinazione considerando nel calcolo non il volume reale, ma quello virtuale”.

“Questa scelta – prosegue – si è basata sulle seguenti considerazioni di tipo tecnico: il Regolamento 64/R unifica per tutta la Regione Toscana i parametri edilizi ed urbanistici e dal 15 maggio 2015, tali definizioni sostituiscono e sono prevalenti rispetto alle definizioni riportate negli strumenti di pianificazione e negli atti di governo del territorio attualmente vigenti. Con riferimento alla questione della corresponsione degli oneri di urbanizzazione per il cambio di destinazione d’uso l’art. 24 del sopra citato Regolamento prevede che, limitatamente a specifiche fattispecie e destinazioni d’uso, il volume virtuale possa essere utilizzato come parametro di riferimento per il calcolo degli oneri laddove l’utilizzo del volume possa dar luogo ad importi eccedenti il contributo obiettivamente commisurato all’incremento di carico urbanistico effettivamente prodotto dall’intervento, o dal mutamento della destinazione d’uso. Per effetto di questo c’è la possibilità di inserire nel Regolamento Oneri l’opportunità di  utilizzare il volume virtuale per il calcolo degli oneri in specifiche destinazione. Si aggiunga inoltre che la Legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 “Norme per il governo del territorio” prevede che sulla base della deliberazione della Giunta regionale di cui all’articolo 184, comma 5, il comune determina, per le diverse parti del proprio territorio, l’incidenza degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, in riferimento agli effetti urbanistici ed ambientali che gli interventi comportano. Tale legge inoltre introduce un concetto innovativo, rispetto alla precedente Legge regionale n. 1/2005, ossia quello della valutazione sulle “tipologie degli interventi di recupero, garantendo la differenziazione tra gli interventi al fine di incentivare, in modo particolare nelle aree a maggiore densità del costruito, gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, anziché quelli di nuova costruzione”.

“Il recupero del patrimonio edilizio esistente ed il concedere, in ogni caso, la possibilità ad imprenditori di insediarsi con attività che seguano le mutate esigenze del mercato -conclude Rosi-  ci è parsa una scelta di buon senso. Anche se le amministrazioni comunali hanno limitati margini di manovra all’interno di un quadro normativo di riferimento in continua evoluzione, che spesso non è in linea nei modi e nei tempi con le necessità del momento, ma da cui esse dipendono in tutto e per tutto, cerchiamo di rispondere, per quanto ci è possibile, alle esigenze economiche e sociali del nostro territorio”.

(Visitato 129 volte, 1 visite oggi)

Tentato stupro, “servono segnali forti e concreti”

Passi carrabili a Massarosa, prorogata la scadenza di pagamento