Dal calacatta di Vagli al bianco P, dal bardiglio cappella al fantastico Arni. Il municipio di Pietrasanta è una vetrina naturale dei materiali lapidei estratti dalle cave della Versilia e non solo. Un patrimonio unico che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Mallegni, ha deciso di valorizzare, facendo catalogare tutti i marmi presenti all’interno del palazzo, oggi sede del Comune. Un lavoro scrupoloso di ricerca, affidato all’architetto Paolo Camaiora e al geologo Sergio Mancini, che hanno individuato tipologia e provenienza delle pietre utilizzate per la scalinata, i pavimenti, i rivestimenti e le sculture dell’edificio, ex Palazzo Littorio, costruito tra il 1929 e il 1932.
Il progetto, coordinato dal capo di gabinetto Adamo Bernardi e portato a termine con il supporto del Cosmave, sarà presentato giovedì 29 dicembre, alle ore 12, nell’atrio di palazzo civico, dove sarà posizionato il totem in doppia lingua, italiano e inglese, che sintetizza l’accurata classificazione dei marmi, a beneficio di turisti, scultori, architetti e designer che quotidianamente visitano il Comune di Pietrasanta.
“Questa catalogazione – dichiara il sindaco Massimo Mallegni – è un atto dovuto, un tributo doveroso alle nostre cave e alla storia della città. Si tratta di un’operazione qualificante per il nostro Comune che, per quanto piccolo, ha una vocazione culturale internazionale. Il pannello che illustra i marmi presenti nel palazzo è un grande spot per il territorio, un elemento di curiosità per gli artisti e le delegazioni straniere che abbiamo la fortuna di ospitare regolarmente in Comune”.
Il totem è una chicca per i cultori del marmo: ha un basamento in breccia violetta, materiale tipico della Versilia, il preferito dalla famiglia dei Medici che, donato dalla ditta Italmarble Pocai, arricchirà ulteriormente il tesoro lapideo custodito all’interno di palazzo civico.