“Sono molte le questioni che hanno portato i lavoratori e le lavoratrici della Securitas Metronotte San Giorgio, istituto di Vigilanza privata con sede legale a Viareggio e distaccamenti a Lucca, Pisa e Pordenone, a proclamare lo stato di agitazione. A Lucca e in Versilia, dove operano circa 60 guardie particolari giurate, si farà sciopero per i turni compresi tra le 21 del 31 dicembre e le 21 del 1 gennaio, insieme al blocco degli straordinari fino al 29 gennaio”.

Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil.  “Infatti dopo diversi incontri con l’azienda rimangono aperte diverse questioni inerenti sicurezza e retribuzioni. Sono emerse alcune criticità fra le quali si evidenzia per i riflessi negativi in termini di sicurezza del personale in servizio, la mancanza di un adeguato supporto radio nelle comunicazioni fra pattuglie, cosa già posta in discussione mesi addietro e che ad oggi non ha ancora trovato una soluzione che assicuri quello che per noi è uno standard accettabile, cioè porre gli operatori della sicurezza in grado di comunicare ed ascoltare ciò che accade durante il servizio in modo da poter essere supportati o prestare la necessaria assistenza ai colleghi in difficoltà.
“Viene inoltre confermato anche quest’anno il pagamento della 13^ mensilità in tre rate, cosa che chiaramente fa venire meno il significato della cosiddetta gratifica natalizia. Quello della guardia giurata è un mestiere dai molti rischi e non si può accettare che oltre a carenze dal punto di vista di salute e sicurezza e orari disagiati – si lavora anche di notte e nei festivi – non si possa nemmeno contare sulla certezza della tredicesima per far fronte a spese natalizie o straordinarie.
“Il blocco dello straordinario è stato deciso perché se non si accetta che l’azienda vi faccia ricorso continuativamente – nel nostro caso su Lucca e Piana – per poi spesso recuperare le ore straordinarie attraverso la riduzione di orario, meccanismo consentito dal contratto collettivo nazionale di lavoro di settore ma di cui in questo caso si sta abusando per far tornare i conti. Esigenza che comprendiamo ma che vale da ambo le parti.
“Chiediamo che l’azienda inizi a dare le risposte che da troppo tempo ci nega e che si faccia chiarezza rispetto a quanto dobbiamo aspettarci da ora in avanti, visto anche che in altri territori in cui l’azienda opera le difficoltà paiono non essere le stesse”.

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