Continua inesorabile lo smantellamento della sanità in Versilia, tra liste d’attesa e il decentramento di reparti, e l’istituzione in tre grandi aree vaste delle Asl. Queste le parole di Repubblica Viareggina per i beni comuni.

“Se il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e Co, avessero preso in considerazione la letteratura internazionale avrebbero capito che occorreva molta cautela dato che le grandi fusioni organizzative sono infatti ad alto rischio di fallimento.

La Toscana, dalla riforma sanitaria del 1978, ha più che dimezzato il numero degli ospedali (da 90 a 40). Ci saranno ancora tagli e saranno dolorosi. Il peggio sarà perché verranno affrontati nel mezzo di un      caos organizzativo regionale, fatto di sprechi, con una dirigenza allo sbando e con professionisti demotivati e privi di punti di riferimento. Sarebbe servita un’attività di governo e di gestione regionale che seguisse giorno per  giorno l’implementazione dei programmi, per garantire la manutenzione del sistema, che diffondesse le buone pratiche e intervenisse nelle aree di debolezza e di crisi, che contrastasse le crescenti  diseguaglianze nella salute.

Per noi della Versilia significa veder andar in fumo il tanto decantato ospedale unico, che oramai di fatto non c’è più, una scatola vuota, e presto molto presto sarà l’ennesima cattedrale nel deserto, progettata male, realizzata peggio e ora privato di quelle eccellenze sanitarie di cui proprio i politici che l’hanno voluto a tutti i costi, si vantavano e in realtà servite solo a illudere di fatto tutti quelli che ci credevano.

La Regione Toscana con il presidente Rossi, – continua – non c’è che dire, ci si è messo d’impegno a smantellare la sanità in Versilia, e ci sta riuscendo molto bene. Ora anche le cure odontoiatriche si potranno ottenere solo presso la casa di cura San Camillo a Vittoria Apuana Forte dei Marmi, così di fatto si affida anche il servizio odontoiatrico nelle mani del privato, anche
se nei fatti lo era già. Come noto la casa di cura non è certo una struttura pubblica. Oltre a creare tutta una serie di disagi e disservizi per i cittadini specie se anziani e meno abbienti. E ora ci aspettano lunghe liste di attesa, e la riduzione dei costi sulle prestazioni non ci saranno, ne potranno usufruire solo chi è in possesso della certificazione ISEE.
Di tutto ciò, prima di gettarsi nella spericolata e inconsulta operazione di fusione delle Asl, dal sapore amaramente privatistico, il presidente Rossi doveva rendere conto ed informare correttamente tutti i cittadini toscani, in particolare quelli che l’avevano votato e che ora saranno fortemente delusi e amareggiati.
Se poi i cittadini non credono più nelle istituzioni, non ci si deve stupire: la verità è che non c’è più nessuna equità e analisi dei reali bisogni, sono anni che si rincorre solo il profitto nel servizio pubblico. E’ appena il caso di ricordare che la Sanità Pubblica era stata costituita con i fondi e le trattenute di tutti i lavoratori,  illudendoli su un servizio pubblico nazionale che oggi, sta sparendo nella voragine dei dissesti economici e del malaffare. Così si conclude la nota di Repubblica Viareggina per i beni comuni. Lasciando ampio spazio di manovre alle strutture private.”

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