Meno burocrazia in cantina grazie al testo unico del vino. Con l’entrata in vigore della “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” per le imprese vitivinicole della provincia di Lucca ci sarà meno carta e più sostanza. La carta peserà decisamente meno sulle spalle delle due denominazioni Doc del nostro territorio, il Montecarlo e Colline Lucchesi ma anche su tutte le altre produzioni autoctone.

In provincia di Lucca vengono prodotti mediamente 30mila quintali di uva di cui 18mila tra Doc (30%) e Igt (27%). L’entrata in vigore del testo unico sul vino taglierà del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. Sono 160mila circa le ore che i viticoltori, direttamente o indirettamente, destinano a tali adempimenti burocratici.

A livello economico l’entrata in vigore del testo significa nell’arco dell’anno anche un taglio di costi di migliaia di euro. Ad annunciarlo è Coldiretti Lucca. La principale organizzazione agricola ha avuto un ruolo importante nella stesura del testo. “Il vino rappresenta un prodotto di eccellenza per il sistema agroalimentare lucchese – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – anche al di là dei numeri, traducendosi spesso nel primo ambasciatore del territorio sui mercati nazionali e internazionali. Quindi burocrazia molto più leggera anche per il vigneto locale. La burocrazia – sottolinea – è considerata dai vitivinicoltori e non solo il principale ostacolo al loro lavoro”.

Da tempo Coldiretti stava conducendo una vertenza per lo snellimento delle procedure, in particolare per la vitivinicoltura. Questa legge è ampiamente condivisa e raccoglie molte proposte di Coldiretti che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli. Il testo unico tra l’altro porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, “ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero e – conclude Fantini – a sostegno delle esportazioni del vino. Un comparto, quello vitivinicolo, che oggi è uno dei più dinamici dell’economia agricola lucchese”.

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ultimo aggiornamento: 16-01-2017


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