“Repubblica Viareggina, in vista delle prossime elezioni comunali a Camaiore, vuol provare a dare un contributo, pensando a quei diversi soggetti sociali, politici e culturali che praticano il conflitto e la ricerca sociale sul territorio e che non si riconoscono più nei partiti e nelle forze politiche tradizionali.

Ci auguriamo si formi una lista a Camaiore, come ormai accade in tutta Italia, anche sull’esempio dell’esperienza formatasi per le elezioni comunali nel maggio 2015 a Viareggio. L’obbiettivo è quello di cercare di dare voce a movimenti sociali e soggettività della sinistra che non hanno più rappresentanza, in un momento di grande difficoltà politica, culturale, ed economica.

Una lista e/o una coalizione, contrapposta ed alternativa alle destre e al PD, è una necessità per rafforzare le lotte ambientali, sociali ed economiche nella nostra zona. Sostenendo chi si batte contro lo scempio dell’ambiente e solidarizzando con chi fa picchetti anti-sfratto, con chi fa vivere spazi sociali e luoghi di aggregazione e con chiunque, dal posto di lavoro al quartiere, resiste ai soprusi delle politiche liberiste nella città e non solo.

Per fare tutto questo e’ fondamentale la partecipazione democratica nella scelta delle priorità di intervento e l’uso di pratiche sociali che debbono essere il centro dell’agire politico, divenendo lo strumento di chi vuole cambiare realmente le attuali condizioni .

E’ necessario e diciamo fondamentale la scelta di un/a candidato/a a Sindaco/a che sia disponibile a dialogare e costruire percorsi con singoli cittadini e realtà politiche e sociali da coinvolgere in una proposta per il sostegno dei beni comuni e cercare soluzioni innovative e radicali, portate avanti da soggetti rappresentativi del territorio. Tutto questo anche strutturandosi in un soggetto politico sociale

In questa prima fase ci devono essere ampi spazi per costruire nuove lotte, anche per progettare un modo diverso di amministrare e sopratutto governare assieme ai cittadini di Camaiore in un progetto veramente partecipativo. Niente deve essere calato dall’alto.

C’è l’obbligo di tentare una alternativa e un contrasto anche locale alle politiche nazionali liberiste portate avanti in questi anni dal PD&C. riproponenti gli schemi e le logiche vecchie, che hanno contraddistinto il centrosinistra italiano in questi ultimi decenni, sempre più lontane dai cittadini , dai loro bisogni e in particolare dalle prospettive di un buono lavoro per giovani e disoccupati.

Va anche contrastata fortemente l’idea di un cartello elettorale , cercando così di costruire un soggetto politico a tutto tondo e non solo sul pur importante piano amministrativo. Occorre cioè tentare di guardare oltre quello che avviene nel nostro territorio, fuggendo ogni provincialismo, con una visione nazionale ed internazionale, in una discussione alla pari, su un piano nazionale, con tutti quei soggetti veramente interessati. E necessario tenere anche presente che in questo momento c’è l’urgente necessità di una formazione e di una valorizzazione politica e culturale dei giovani, delle donne e dei lavoratori.”

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