“Sul tema delle mense scolastiche, il cui servizio è affidato alla Pietrasanta Sviluppo, non avremo mai voluto intervenire perché la nostra speranza è sempre stata quella che, una volta arrivati ad un buon servizio dei precedenti anni, non vi fossero cambiamenti se non in meglio.” così scrive il consigliere comunale PD Nicola Conti.

“Al di là della brutta figura fatta dall’Amministratore Unico Viviani, ripreso pubblicamente dal Sindaco, appare evidente che sulla gestione qualitativa del servizio mense siamo tornati indietro di parecchi anni, proprio quando la gestione era affidata ad una società privata con problematiche e lamentela continue dei genitori. Ci volle poi il governo di centro-sinistra per portare il servizio a livelli più che accettabili con maggiori garanzie lavorative per i dipendenti della società partecipata e con una gestione interamente pubblica e maggiormente sotto controllo.

Oggi invece, se è vero che il personale della Pietrasanta Sviluppo è lo stesso della precedente gestione, è altrettanto evidente che il continuo peggioramento del servizio mensa reso ai bambini è imputabile esclusivamente all’organo politico, in primis Viviani e alle direttive impartite, e ai quei cambiamenti da lui imposti nella gestione che di fatto sembrano aver peggiorato il servizio.

Questo è dimostrato non solo dal continuo lavoro che i commissari mensa sono tenuti a fare, addirittura presentandosi con bilancini per pesare i grammi di cibo servito, ma anche e soprattutto dal riscontro di cibo consumato che mediamente raggiunge percentuali troppo basse.

Purtroppo sono molti i bimbi che mangiano poco o nulla e tornano a casa con la fame, con tutte le preoccupazioni del caso da parte dei genitori. Da qui gli “sprechi” evidenziati da Viviani, dovuti quindi più alla qualità e agli abbinamenti che ai capricci degli alunni come alcuni hanno provato a giustificare.

La nostra proposta è semplice: tornare ad una più proficua concertazione con nutrizionisti, medici, ma anche con gli stessi commissari mense che, come genitori, hanno le giuste conoscenze e qualità per capire quali cibi e abbinamenti sono migliori per i nostri figli.

È necessario quindi una revisione dell’attuale menù, adottando il metodo dell’indice di gradimento ossia introdurre un nuovo piatto, vedere quanti bambini lo mangiano e, a seconda della percentuale più o meno alta, decidere di introdurlo od eliminarlo definitivamente.

Insomma il lavoro da fare è molto, il tempo delle polemiche o delle fantasiose soluzioni di ridurre il cibo ai bambini lascia invece il tempo che trova, serve capacità umiltà e voglia di risolvere i problemi, cosa che ad oggi non abbiamo purtroppo ancora riscontrato”

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“Ma quale odio? Il centrodestra si metta l’anima in pace”

“Trartarini offende, poi magari grazie a noi cambia rotta…”