“Alla scadenza del mandato, in tutte le Amministrazioni del mondo, i politici in carica preparano gli scatoloni per rimuovere le proprie cose dagli uffici che avevano fin li occupato. Non si sa mai vincesse qualcun altro …. A Forte dei Marmi invece, a fine mandato, i politici locali si mettono a fare le operazioni immobiliari: l’acquisto dell’ABC Motors cinque anni fa (alla scadenza della prima amministrazione Buratti), comperato con “ somma urgenza “ per la cifra certamente ragguardevole di 2.500.000 euro, ed adesso la vendita dei terreni da alienare, questa volta per 500.000 euro. Insomma c’è sempre un po’ di arroganza nel non considerare terminato il proprio compito e c’è la chiara volontà di concludere operazioni che forse un’Amministrazione di colore diverso non porterebbe a termine”. Esordisce così Bruno Murzi, candidato Sindaco di Noi del Forte su quella che considera una “cattiva gestione dei beni comunali”.

Il regolamento urbanistico di Forte dei Marmi disciplina l’attività edilizia attraverso l’applicazione del principio della perequazione urbanistica. Ciò ha permesso, in questi ultimi venti anni, di incrementare in modo consistente la dotazione degli spazi pubblici e dei servizi collettivi. Si stima che a fine 2010 le aree cedute gratuitamente al Comune da parte dei privati, attraverso le norme della perequazione, fossero di circa 190 mila metri quadri. Questi terreni hanno dunque contribuito in modo sostanziale al rafforzamento del sistema del verde e dell’identità del territorio urbano. Essi rappresentano anche un importante patrimonio economico che può essere stimato in oltre 60 milioni di Euro.

“Questo capitale appartiene ai cittadini del Forte – tiene a sottolineare con forza Murzi – e, chi amministra il Comune, ha l’obbligo di custodirlo perché resti nella disponibilità delle future generazioni. Questi terreni dovevano essere impiegati in primo luogo per realizzare progetti di riqualificazione urbana e per migliorare la qualità delle aree verdi e, le risorse derivanti dalla loro eventuale alienazione, dovevano essere finalizzate alla realizzazione di altrettanti importanti progetti pubblici. Proprio come farebbe un buon padre che investe il capitale di famiglia pensando al futuro dei figli o di un qualsiasi altro oculato investitore”.

Una gestione, quella dell’Amministrazione in carica, fatta senza un progetto a lungo termine e soprattutto senza tenere conto del bene della collettività: “E’ prevalsa invece, – prosegue Murzi – una mera logica mercantile, avviando una discutibile alienazione di questi beni, al solo scopo di fare cassa senza avere alle spalle un’idea di progetto concreto per il futuro della nostra città. A questo punto i cittadini del Forte hanno il dovere di sapere come sono stati investiti i loro denari, perché non c’è traccia di investimenti che giustifichino la messa in vendita di questi beni collettivi (sempre che l’acquisto della ABC sia considerato un buon investimento)”.

Doveroso secondo Murzi quindi partire dall’informare i cittadini su come finora si è proceduto in merito all’utilizzo dei beni derivati dalle alienazioni o donazioni per presentare quella che sarà la l’indirizzo in merito della lista da lui guidata: “La nostra posizione in sulle alienazioni dei terreni è dunque di forte critica, essenzialmente per due motivi: per la logica prettamente mercantile che è stata seguita; per il fatto che sia stato in parte dilapidato un patrimonio unico nel suo genere causando anche un impoverimento del Comune.
Noi proponiamo un diverso modello di gestione urbanistica che, partendo dall’importante lascito di beni immobili ereditati dal passato, ci consenta di avviare progetti di riqualificazione urbana sostenibile per migliorare la qualità e la fruizione delle aree verdi; avvieremo politiche per un uso sociale di questi terreni, avvalendoci del contributo del volontariato e dell’associazionismo ed, in ultimo, inizieremo un processo di alienazione collegato alla realizzazione di progetti di opere pubbliche o proposte di acquisizione di aree e immobili funzionalmente essenziali per il paese, tra cui, ad esempio, l’area delle Suore Canossiane che potrebbe costituire un polmone pubblico edilizio ed ambientale di unico valore”.

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bruno murzi cattiva gestione Forte dei Marmi

ultimo aggiornamento: 07-02-2017


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