UN PICCOLO VIAGGIO nella memoria della Coppa Carnevale ora Viareggio Cup, a sette giorni dal fischio d’inizio della 69esima edizione. Fatti, personaggi e curiosità di un evento che – come sosteneva la pubblicità televisiva dell’Amaretto di Saronno – vanta un incredibile numero di imitazioni in mezzo mondo anche se l’originale, quello che ha come campo principale lo stadio dei Pini, rimane inimitabile. Il primo arco di tempo preso in esame va dal 1949 al 1960.

1. EDIZIONE – 1949 – MILAN

Dieci formazioni in rappresentanza di tre nazioni, Italia, Svizzera e Francia. La prima partita vede il successo della selezione del Cgc su quella di Livorno per 4-1. Tanto entusiasmo, i giovani calciatori capiscono che a Viareggio si comincia a fare la storia. Tutte le partite vengono disputate allo stadio dei Pini. La favorita Fiorentina finisce al tappeto per sorteggio ai quarti di finale contro gli svizzeri del Bellinzona. Alle semifinali approdano Lazio, Sampdoria, Milan e Bellinzona.

LA FINALE: Milan-Lazio 5-1.

IL CAPOCANNONIERE: Manenti (Milan) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Cervato (Fiorentina), primo giocatore ‘uscito’ dal torneo, che debutterà in Nazionale A due anni dopo vincendo anche lo scudetto con la Fiorentina nel 1955-56.

2. EDIZIONE – 1950 – SAMPDORIA

Primo passo in avanti nel numero delle squadre partecipanti (12) e nelle nazioni rappresentate (4). Al primo turno, il Milan campione in carica viene eliminato dal Modena, dove spicca un giovane portiere, Ghezzi, destinato ad una luminosa carriera. Le squadre straniere non brillano: nessuna arriva alle semifinale, dove invece approdano Sampdoria, Fiorentina, Modena e Fiorentina.

LA FINALE: Sampdoria-Roma 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Nicoletti (Sampdoria) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Ghezzi (Modena) Un portiere di grande carisma, spericolato nelle uscite, che conoscerà i momenti più belli della sua carriera con la maglia del Milan.

3. EDIZIONE – 1951 – PARTIZAN BELGRADO

Ancora 12 formazioni, con il debutto di due squadre dell’Est (Dinamo Zagabria e Partizan Belgrado) che lasceranno il segno nel torneo. La Fiorentina prima elimina il Milan e poi va al tappeto con i francesi del Racing Parigi. Impressionano le formazioni straniere: in tre (le due slave il Racing) raggiungono la semifinale assieme alla semifinale. Il torneo passerà alla storia per il primo successo straniero.

LA FINALE: Partizan-Sampdoria 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Gardenghi (Bologna), Bellandi (Sampdoria) e Menasse (First Vienna) 2

IL GIOCATORE SIMBOLO: Vorgic (Partizan) Centrocamposta completo, segna un gran gol in finale, completando in quel modo un torneo da protagonista. Nell’arco di due anni diventerà una colonna della prima squadra del club di Belgrado.

4. EDIZIONE – 1952 -MILAN

Il torneo entra in orbita: 16 squadre con 6 nazioni rappresentate. La rassegna è nel segno del gol visto che viene toccata una media-gara (quasi 3,5 a partita) che rimane record assoluto della manifestazione. Impressiona il Partizan di Belgrado trascinato dall’attaccante Milos Milutinovic e dal centrocampista Ogrijanovic, futuri protagonisti in nazionale. Alle semifinali accedono Milan, Inter, Fiorentina e Partizan.

LA FINALE: Milan-Partizan 3-1

IL CAPOCANNONIERE: Rossi (Inter) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Milos Milutinovic (Partizan Belgrado) Due anni dopo, sarà protagonista con la Nazionale del suo paese ai campionati del mondo del 1954 in Svizzera vinti dalla Germania.

5. EDIZIONE – 1953 – MILAN

Il Milan concede il bis ma trova sulla sua strada formazioni di grido, a cominciare dalla Juventus che fa il suo debutto alla Coppa Carnevale. Brilla anche l’Udinese allenata dall’ex portiere della nazionale italiana vittoriosa ai mondiali del 1938, Aldo Olivieri. In campo nelle file della formazione tedesca c’è anche un certo Uwe Seeler. Di lui ne risentirà parlare il mondo…

LA FINALE: Milan-Juventus 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Milos Milutinovic (Partizan Belgrado) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Seeler (Amburgo) Giovanissimo attaccante, diventterà un simbolo della sua squadra e della nazionale tedesca successivi quindici anni.

6 EDIZIONE – 1954 – VICENZA

Aumenta ancora il numero delle nazionali presenti: siamo ad otto. In campo brillano le provinciali, a cominciare dal Vicenza che lastrica il suo cammino di eliminazioni eccellenti a cominciare dalla Fiorentina per passare al Milan. La formazione biancorossa conclude il suo ciclo vincente imponendosi alla Juventus nell’incontro decisivo della manifestazione.

LAFINALE: Vicenza-Juventus 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Cappellaro (Vicenza) 4

IL GIOCATORE SIMBOLO: Vicini (Vicenza) Un centrocampista illuminato con il senso del gol destinato ad una bella carriera anche da allenatore, prima alla Under 21 e poi alla Nazionale A.

Foto CGC Viareggio

7. EDIZIONE – 1955 – VICENZA

I biancorossi veneti ci hanno preso gusto e grazie alle reti del capocannoniere Cappellaro continuano a dettare legge nonostante il debutto del quotato Bayern Monaco. Grandi atleti in erba brillano al ‘Viareggio’: nella Fiorrentina c’è Sarti futuro campione d’Italia; nel Bologna, Pascutti anche lui futuro scudettato. Nel Milan tre giovani di rango come Marchioro, Radice e Bagnoli destinati a diventare ottimi tecnici così come Bora Milutinovic nel Partizan Belgrado.

LA FINALE: Vicenza-Sampdoria 2-0

IL CAPOCANNONIERE: Cappellaro (Vicenza) 4

IL GIOCATORE SIMBOLO: Pascutti (Bologna) Una punta dal gol facile. Lascia il segno al ‘Viareggio’ con una doppietta nella giornata di apertura contro l’Austria Vienna.

8. EDIZIONE – 1956 – SPARTA PRAGA

Secondo successo straniero anche se il lotto delle formazioni non italiane è ridotto solo a quattro. Sono però i ragazzi dello Sparta Praga a far saltare il banco superando anche il Milan che presentava una formazione quasi fotocopia dell’anno precedente con atleti di spicco come Bean, Radice, Marchioro e Bagnoli. Alle semifinali, oltre allo Sparta Praga e il Milan erano arrivate anche la rivelazione Spal e la Sampdoria.

LA FINALE: Sparta Praga-Milan 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Campanini (Spal) 4

IL GIOCATORE SIMBOLO: Radice (Milan) Grande difensore ma soprattutto futuro grande tecnico. A lui è legato l’ultimo storico successo ottenuto sulla panchina del Torino negli anni ‘70.

9. EDIZIONE – 1957 – MILAN

Un piccolo passo indietro a livello organizzativo visto che sono ammesse solo otto squadre in rappresentanza di Italia, Cecoslovacchia e Jugoslavia. Il turno eliminatorio è andata e ritorno. In semifinale arrivano solo squadre italiane e il Milan approda in finale vincendo al sorteggio la sfida con l’Udinese. Le altre semifinaliste sono Roma e Sampdoria.

LA FINALE: Milan-Roma 4-1

IL CAPOCANNONIERE: Marchioro (Milan) e Compagno (Roma) 3

IL GIOCATORE SIMBOLO: Marchioro (Milan) Centrocampista dal tocco raffinato, segna anche in finale: diventerà un grande allenatore. Storica la qualificazione alla Coppa Uefa con il Cesena alla metà degli anni ’70.

10. EDIZIONE – 1958 – SAMPDORIA

Una grande novità: il torneo infatti viene giocato non solo a Viareggio ma anche in altre località della Toscana. Sedici le formazioni partecipanti ma le straniere non brillano. Brilla invece la Sampdoria che propone all’attenzione l’attaccante Bruno Mora. In evidenza fra le straniere il difensore del Partizan, Jusufi che farà poi parte prima della Nazionale olimpica impegnata ai giochi di Roma nel 1960 e poi ai successivi mondiali del 1962 in Cile. Tutte italiane le squadre promosse in semifinale: Sampdoria, Vicenza, Sampdoria e Udinese.

LA FINALE: Sampdoria-Fiorentina 2-0

IL CAPOCANNONIERE: Greatti (Fiorentina) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Mora (Sampdoria) Giganteggia sulla fascia destra, debutta giovanissimo in serie A e in Nazionale ma un brutto incidente di gioco lo costringerà al ritiro anticipato.

11. EDIZIONE – 1959 – MILAN

Il torneo emigra da Viareggio per i lavori di ristrutturazione dello stadio dei Pini. Il campo principale è quello di Pisa: al torneo vengono ammesse solo otto squadre. Fra le straniere è ancora il Partizan di Belgrado ad essere la più tosta, capace di eliminare al primo turno i campioni in carica della Sampdoria. Alle semifinali accedono Partizan, Roma, Milan e Fiorentina; fra i viola spiccano Albertosi e Greatti che dieci anni dopo vinceranno uno storico scudetto con la maglia del Cagliari.

LA FINALE: Milan-Partizan 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Greatti e Dell’Angelo (Fiorentina), Kovacevic (Partizan Belgrado) 4

IL GIOCATORE SIMBOLO: Trapattoni (Milan) Un centrocampista tosto e dotato di carattere: dal ‘Viareggio’ approda presto in serie A diventando una colonna della storia rossonera.

12. EDIZIONE – 1960 – MILAN

Il torneo torna allo stadio dei Pini rinnovato con la presenza del primo lotto delle gradinate scoperte. Sedici le squadre partecipanti: il Partizan di Belgrado e il Dukla di Praga sono le uniche straniere a superare il primo turno. Nel Torino brillano Vieri e Rosato, futuri nazionali azzurri. Alle semifinali accedono perà Milan, Bologna, Fiorentina e Dukla, dove svetta il talento di Kucera, un fantasista che ben presto debutterà in nazionale.

LA FINALE: Milan-Dukla Praga 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Morosi (Fiorentina) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Salvadore (Milan) Difensore elegante e al tempo stesso energico, giganteggia in finale; anche per lui in breve tempo si apriranno le porte della prima squadra e poi della Nazionale.

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ultimo aggiornamento: 06-03-2017


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