Quattro fusti di reagenti, contenenti fibre di eternit, sono stati appena rimossi dal sito ex Edem a Valdicastello. L’operazione, delicatissima, è stata decisa dal Comune di Pietrasanta e gestita con la supervisione dell’Asl.

Tra i 39 bidoni di liquidi rinvenuti in una galleria ad uso deposito nel complesso delle ex miniere, quattro sono risultati pericolosi per la presenza di un prodotto anti-attrito costituito da grasso lubrificante e fibre di amianto. Nella mattinata di lunedì 20 marzo, sul sito di Rezzaio, a Valdicastello, è stata inviata una ditta specializzata in questo tipo d’interventi, che ha allestito un cantiere di bonifica per rimuovere in sicurezza i contenitori a rischio. Gli altri verranno prelevati in una fase successiva.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Mallegni, procede a grandi passi verso la definitiva messa in sicurezza del sito e la successiva trasformazione delle ex miniere in un parco geo-archeo-minerario, destinato a diventare un nuovo punto di interesse turistico, culturale ed ambientale. Il Comune, con il contributo della Regione Toscana, sta investendo risorse importanti nell’opera di riqualificazione dell’area.

Uno dei quattro bidoni rimossi risalente al 1930 e stoccato nella galleria da 80 anni è stato già consegnato a personale della USL Nord-Ovest per essere successivamente donato al progetto “Bastamianto”, che raccoglie da 25 anni materiali contenenti eternit per essere esibiti, a scopo didattico ed in condizioni di sicurezza, con una mostra itinerante attualmente in carico alla Lega per la Lotta contro i tumori sezione della Toscana.

A visionare l’intervento c’erano il consigliere comunale e Presidente della Commissione Ambiente, Alessandro Ronchi, il funzionario di staff del Sindaco, Alessandra Mazzei, i tecnici comunali dell’Ufficio Ambiente, Lisa Cini e Sujen Mancini ed il Direttore delle Miniere, Giovanni Santomaso.

All’interno dell’ex deposito-officina vanno avanti i lavori per la creazione di un museo, con spazi che i residenti potranno utilizzare come punto di ritrovo e aggregazione.

Nelle prossime settimane riprenderà anche l’attività di smaltimento della copertura in cemento amianto che sta procedendo a step funzionali vista anche l’estrema delicatezza del sito. L’amministrazione aveva già rimosso, nelle precedenti settimane, 580 metri di amianto dalla copertura. Altri 200 saranno rimossi nelle prossime settimane.

“La messa in sicurezza del sito ex Edem – spiega l’assessore all’Ambiente, Simone Tartariniè una delle nostre priorità. Come promesso anche nell’incontro con i cittadini di Valdicastello, manderemo avanti tutti gli interventi finanziati rispettando il cronoprogramma. Il progetto di rimozione dell’amianto dal sito procede su più fronti e parallelamente stiamo recuperando la struttura utilizzata come deposito, che ha un importante valenza documentale. Al suo interno sono stati salvati e diventeranno fruibili al pubblico i macchinari e le attrezzature come il tornio manuale e il compressore, che permettono di ricostruire le fasi dell’attività dello stabilimento. Un pezzo di storia del nostro territorio, che è importante preservare valorizzando quello che resta una volta ultimata la bonifica del sito. L’obiettivo è quello di creare un percorso naturalistico e storico, che toccherà le ex miniere e Casa Carducci fino al museo di Sant’Anna di Stazzema”.

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