Assemblea pubblica sull’esito dei campionamenti sugli ortaggi del Pollino e Valdicastello. L’incontro, organizzato dal Comune di Pietrasanta, è in programma per mercoledì 22 marzo, alle ore 15.30 nella Sala dell’Annunziata del Chiostro di S. Agostino. Relatori i referenti dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest – Dipartimento di Prevenzione, guidato dalla dott.ssa Ida Aragona e lo staff di studiosi dell’Università di Bologna, coordinati dal prof. Gilmo Vianello, che illustreranno i risultati delle campagne di monitoraggio sui campioni di vegetali prelevati in orti coltivati, sia nell’abitato di Valdicastello Carducci che del Pollino.

Verranno presentati i dati dei campionamenti effettuati nell’autunno 2015 e nell’estate 2016 dall’Azienda Sanitaria, oltre che quelli prelevati nel più recente autunno 2016 sempre dalla stessa Azienda ma parallelamente e in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna, il cui coinvolgimento è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Mallegni. Lo studio è stato interamente finanziato con risorse del Comune di Pietrasanta per un importo di poco più di 20mila euro e rappresenta una risposta concreta alle istanze della cittadinanza, che richiedeva chiarimenti in merito al consumo di ortaggi nelle zone attenzionate dopo la vicenda tallio.

Obiettivo dello studio è quello di capire il grado di contaminazione del suolo e se sia possibile coltivare ortaggi nei terreni lungo il corso del torrente Baccatoio a monte della via Sarzanese fino alla frazione di Valdicastello e nella piana di conoide di parte della frazione del Pollino al confine con il Comune di Camaiore.

Il monitoraggio ha interessato una quarantina di siti che potranno essere integrati alla luce dei primi risultati conseguiti. Nella più recente campagna del novembre 2016 sono stati monitorati 20 siti nell’area di Valdicastello e 18 siti nell’area del Pollino. Con una scelta di trasparenza che contraddistingue l’amministrazione, i documenti sono stati immediatamente resi disponibili per tutti i cittadini, anche se le conclusioni di tali studi potranno essere tirate solo alla luce dell’esposizione che i professori universitari esperti della materia e il personale qualificato dell’Azienda Usl faranno nel corso dell’assemblea aperta alla cittadinanza.

Pur attendendo l’illustrazione degli esperti, si riporta la conclusione della relazione Usl: “Allo stato attuale delle conoscenze, nelle aree esaminate, non vi sono risultanze di presenze di elementi potenzialmente tossici in concentrazioni tali da richiedere l’adozione di provvedimenti drastici quali il totale divieto di utilizzo dei suoli per la coltivazione. Tuttavia viene comunque altresì evidenziata, per alcuni metalli, la tendenza all’accumulo in alcune specie vegetali, in particolare le brassicacee, tanto da ritenere opportuno adottare un preciso indirizzo che porti ad una limitazione della loro presenza nella dieta, sconsigliandone un uso quotidiano”. L’amministrazione ricorda che l’attività di monitoraggio proseguirà comunque nella prossima stagione primaverile sempre in collaborazione con l’Università di Bologna.

 

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