Il Consigliere Fabio Giannotti, del gruppo consiliare NOI DEL FORTE, ha protocollato una interrogazione inerente la gestione dei beni comunali: “Il nostro Comune detiene un grande patrimonio verde composto anche da terreni acquisiti da privati e questi terreni appartengono ai cittadini di Forte dei Marmi. È un patrimonio che deve essere tutelato e valorizzato. A nostro parere questi terreni dovevano essere impiegati per realizzare progetti di riqualificazione urbana, per migliorare la qualità delle aree verdi e, ove alienati, avrebbero dovuto generare investimenti in importanti progetti pubblici. E su questo il nostro gruppo sta costruendo un progetto specifico da inserire nel nostro programma elettorale”.
Giannotti sottolinea come l’attuale amministrazione ha invece portato avanti una discutibile logica di alienazione di questo patrimonio al solo scopo di fare cassa, senza avere un’idea progettuale concreta per il futuro della città. Ed evidenzia la necessità di ritornare a progettare le aree verdi, le aree destinate ad impianti sportivi, mentre non vi è traccia di investimenti che giustifichino la messa in vendita di questi beni.
Il consigliere di Noi del Forte punta il dito su un altro aspetto della vicenda dai contorni decisamente meno chiari che lo hanno spinto a formalizzare l’interrogazione: “Oltre a tali discutibili scelte politiche vi sono stati comportamenti poco trasparenti anche a livello amministrativo. La variante urbanistica del 2012 è stata impiegata come contenitore per procedere alla ridestinazione urbanistica di alcune zone vincolate assegnando una nuova destinazione a “giardino privato”. Il punto è che di questa modifica cartografica non vi è traccia negli atti consiliari e nella delibera di adozione. Nel dettaglio, solo per esemplificare, a Roma Imperiale è stata modificata la destinazione di un terreno di “valore paesaggistico-ambientale”, mentre a Vittoria Apuana è stata cambiata la destinazione di un terreno che fa parte delle “invarianti strutturali”. Ci domandiamo inoltre quale interesse pubblico si è perseguito quando il frazionamento è servito a mettere in vendita un lotto urbanizzato che si affaccia sul fronte strada lasciando al Comune la parte interclusa”.
In sostanza, tutta la pasticciata procedura che è ben dettagliata nella interrogazione e per la quale si attendono i dovuti chiarimenti, porta al risultato finale per cui su alcuni terreni già venduti continua a permanere il vincolo di standards urbanistico. “In pratica – chiosa Giannotti – come già accaduto per altre scelte, si è scaricato il problema sulle spalle dei prossimi amministratori che dovranno dirimere la questione all’interno di una futura variante al regolamento urbanistico, per non parlare del fatto che i terreni acquisiti dai privati andranno ad aumentare le dimensioni dei lotti già di loro proprietà, consentendo la realizzazione di nuove piscine. Il tutto senza che gli effetti ambientali siano stati verificati all’interno della valutazione ambientale strategica”.

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ultimo aggiornamento: 22-03-2017


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