Dopo l’approfondimento tecnico fatto giovedì 23 marzo tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la Direzione aziendale di Unicoop Tirreno, il confronto sulla complessa vertenza che ormai da quattro mesi interessa la cooperativa è proseguito nella giornata di sabato 25 marzo.

L’azienda versa infatti in una situazione di crisi in ragione della quale sono stati dichiarati circa 600 esuberi, la necessità di chiudere o cedere numerosi punti vendita e la revoca del contratto integrativo aziendale.
Una prospettiva rispetto alla quale i lavoratori hanno fin da subito manifestato piena contrarietà, ritenendo che il prezzo della crisi della cooperativa non può ricadere sulle loro spalle e tantomeno senza che al contempo si parli del futuro di Unicoop Tirreno.
Come ha evidenziato Alessio Di Labio della Filcams CGIL Nazionale, il confronto negoziale non è deputato a definire quali sono i costi e con quali strumenti si contengono ma ha il compito di elaborare politiche occupazionali e contrattuali in un vero percorso di riorganizzazione e sviluppo della cooperativa che, come si è detto, impegnerà i prossimi 3 anni.
Sviluppo e investimento devono quindi andare di pari passo con un piano di ristrutturazione organico che tenga insieme tutti gli aspetti.
Dopo ampia discussione si è giunti quindi nel tardo pomeriggio di sabato alla firma di un verbale nel quale sono state gettate le basi per il prosieguo del confronto e utili a definire i contenuti di un possibile
accordo.

Le parti hanno condiviso di:

– traguardare la sottoscrizione di un accordo di gestione dello stato di crisi
– che l’attuazione del piano industriale sarà oggetto di una costante attività di verifica e monitoraggio dello stesso
– di valorizzare il vigente sistema di relazioni sindacali del Contratto Integrativo Aziendale qualificando l’esercizio dei ruoli di negoziazione, confronto ed informazione anche al fine di partecipare efficacemente alla gestione dell’accordo
– di utilizzare quale unico criterio la non opposizione al licenziamento in merito alla procedura di mobilità che la Cooperativa ha dichiarato di aprire
– di procedere al ricorso per l’arco temporale dell’accordo, in ragione degli obiettivi previsti, a tutti gli strumenti conservativi legalmente e tecnicamente disponibili per la durata massima prevista dalla legge e per tutto il perimetro delle criticità note. In tale ambito è emersa la
possibilità di ricorrere in prima istanza all’utilizzo della Cassa Ingegazione Guadagni Straordinaria a Vignale Riotorto e del Contratto di Solidarietà Difensivo nella rete di vendita e successivamente nella sede
– praticare una costante verifica/monitoraggio delle modalità di assorbimento degli esuberi attraverso ricollocazione, riqualificazione e formazione
– di considerare gli elementi economici della contrattazione aziendale, suscettibili, nelle modalità da definirsi (durata, voci, quantità) di accordo di sospensione temporanea durante l’arco temporale del piano
– di monitorare il condiviso coerente rapporto tra le diverse voci di riduzione dei costi aziendali

Un primo importante risultato dal quale ripartire per il prosieguo del confronto, già concordato per il prossimo 11 aprile.
Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee nei punti vendita della provincia, che sono 5 in Versilia ed occupano circa 180 lavoratrici e lavoratori, e 3 in Mediavalle con circa 35 dipendenti.

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ultimo aggiornamento: 26-03-2017


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