Sulla questione Asse di penetrazione interviene Filippo Antonini (Repubblica Viareggina) “A Viareggio, periodicamente ed in certi momenti particolari, tornano alcuni temi ricorrenti, quali il forno crematorio, i parcheggi a silos, l’uscita o meno dal Parco, lo sviluppo del Porto, la strada a levante tra Viareggio e Torre del Lago e l’asse di penetrazione o via delle Darsene.

Su quest’ultimo tema mi trovo d’accordo con il ragionamento del PCI di Viareggio, in cui intravede, da parte di questa amministrazione, un disegno economico speculativo nelle aree adiacenti al Parco e ciò basterebbe per dire -d’acchito- “… state fermi, non fate danni che una volta tagliati gli alberi non si torna più indietro…”

Comunque penso ci siano altri tre buoni motivi per dire “No” ed opporsi in modo concreto ed organizzato all’asse di penetrazione.
“NO”, perché, per eseguire un’opera così importante e di notevole impatto servirebbe un’ accurata analisi del territorio, dei flussi dei veicoli, un progetto di sviluppo reale del Porto e della Darsena, oltre che un coinvolgimento dei cittadini e cittadine; premesse che tale amministrazione non è in grado di affrontare.

Mi ricordo di un convegno della Fiom di alcuni anni fa, in cui si affrontavano alcune di queste problematiche in modo tecnico e scientifico, senza cadere nei proclami e nella propaganda, individuando soluzioni differenti e meno invasive rispetto alla strada a sud dello stadio dei “Pini”.

“NO”, e non perché sia contro il progresso e lo sviluppo, ma sono contro questo progresso e questo sviluppo e soprattutto non mi fido da chi è portato avanti e con quali fini ed interessi.

“NO”, e forse è quello che più mi ha convinto, è perché in alcune giornate d’autunno il libeccio porta in pineta il rumore del mare ed il sapore della salsedine e dalla gradinata dello stadio si gode di uno spettacolo unico ed irripetibile.”

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