I Comuni di Camaiore, Massarosa e Forte dei Marmi hanno redatto un documento, condiviso poi con altre amministrazioni, per chiedere che il gestore unico per la raccolta e smaltimento dei rifiuti RetiAmbinete diventi operativo a partire dal 1 luglio 2017 come società interamente pubblica, nell’attesa che si concluda la procedura di gara per l’individuazione, come previsto, del socio industriale. Tale documento ha avuto l’approvazione dell’assemblea dei sindaci.

“Rispetto alla procedura di gara iniziata nel 2011 – dichiarano l’assessore di Camaiore Simone Leo, il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi e il sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti – alle varie vicissitudini che l’hanno caratterizzata, ai mancati conferimenti da parte di alcuni comuni, fino all’annullamento del percorso in virtù del mutato quadro normativo, dopo anni si rende a questo punto necessario far partire il servizio comprensoriale per non rimanere in un regime di gestione “straordinaria” dei rifiuti urbani – mediante l’affidamento indiretto ad aziende – dovuto anche dal fatto che alcuni comuni non hanno ancora proceduto al conferimento delle loro società e al momento quindi RetiAmbiente risulta essere non operativa”.

“Dall’inizio ad ora – proseguono – molte cose sono mutate: si è ridotto il fabbisogno di investimenti sugli impianti dovuto all’aumentato della raccolta differenziata e alla diminuzione dei rifiuti indifferenziati: gli impianti per il trattamento di questi ultimi quindi dovranno avere un ruolo residuale. Si dovrà anche tener conto e valorizzare in materia di riciclo dei materiali le eccellenze delle aziende locali che hanno fino ad oggi gestito quel servizio in maniera ottimale”.

“Non appare opportuno, dunque, ad oggi – continuano – continuare a tenere RetiAmbiente inattiva stante il fatto che il mancato avvio della gestione comprensoriale, come previsto dalla legge regionale, non consente di ottenere le economie di scala, di migliorare le performance di settore ed di ottenere vantaggi nella gestione degli impianti e nell’erogazione dei servizi. La decisione poi di proseguire comunque con l’individuazione di un socio industriale, come deciso a suo tempo, appare adeguata, seppur con dei paletti e dei correttivi, sia per la necessaria capitalizzazione della società sia perché quel modello, anche alla luce della notevole frammentazione dell’azionariato composto da oltre 100 comuni, può conseguire maggiori livelli di operatività ed efficienza”.

Nel documento approvato tuttavia – specificano – si chiede di individuare, negli atti di gara, meccanismi tali da consentire la destinazione di una parte degli utili anche ad autofinanziamento, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale della società, fermo restando l’obiettivo del costante efficientamento operativo volto al miglioramento della qualità dei servizi e all’abbattimento delle tariffe. E’ poi d’obbligo rafforzare, nel progetto di società mista in corso di definizione, la governance pubblica, attraverso meccanismi che consentano la rappresentanza dei vari territori e – mediante opportuni patti di sindacato – il coinvolgimento di tutti i Comuni negli indirizzi e nelle scelte più importanti dell’azienda e degli organi di governo”.

Altri aspetti da tenere in considerazione – rimarcano – sono la definizione, entro il 2018, degli investimenti sugli impianti, con eventuali modifiche al piano nei limiti e nei termini che siano strettamente necessari a consentire la chiusura del ciclo dei rifiuti, nella prospettiva della realizzazione di un’ “economia circolare”; il riconoscimento delle specificità e delle esperienze positive sviluppate dai diversi territori e la valorizzazione; il sostegno ai Comuni, anche attraverso un ruolo attivo della Regione Toscana, nella definizione di vicende come ad esempio il contenzioso milionario relativo alla costruzione degli impianti in Versilia e lo smantellamento dell’inceneritore di Castelnuovo Garfagnana”.

“Ato Toscana Costa quindi – concludono Leo, Rosi e Buratti – nella ripubblicazione degli atti di gara dovrà tenere conto degli indirizzi e dei correttivi contenuti in questo documento e approvati dall’assemblea”.

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