Il complesso di Sant’Agostino, costituito dalla chiesa e dall’attiguo ex-convento col caratteristico chiostro costituisce, insieme agli altri monumenti che si affacciano sulla Piazza del Duomo di Pietrasanta, un polo di grande interesse storico-artistico. Oggi è la sede del Centro Culturale “Luigi Russo” ed ospita la Biblioteca Comunale “Giosue Carducci” e il Museo dei Bozzetti.

I frati agostiniani iniziarono ad edificare la chiesa nel XIV secolo. Il convento fu costruito in epoche successive. Il campanile è del 1780.
Elevata sopra una breve scalinata di marmo, la sobria facciata, anch’essa in marmo, è caratterizzata da tre grandi archi a fondo cieco, sormontati da un ordine di eleganti archetti gotici dalle esili colonnette.
A navata unica, con soffitto a capriate, la chiesa ha un pavimento disposto su tre livelli, a seguire il declivio della collina ai cui piedi sorge l’edificio, e costellato di numerose lapidi sepolcrali di antiche famiglie nobili di Pietrasanta e di Lucca.
I nove altari, tranne il primo a sinistra, sono tutti ornati di dipinti.

Una curiosità: la chiesa è legata alla figura di padre Eugenio Barsanti, ideatore con Felice Matteucci del primo motore a scoppio, qui infatti celebrò le prime funzioni e qui, nel 1933, venne collocato un busto commemorativo a lui dedicato.

A fianco della chiesa, il chiostro è circondato da un peristilio di colonne di marmo e un tempo era interamente decorato da lunette affrescate raffiguranti episodi della vita di S. Agostino, illustrati da brevi scritte in latino poste sotto ai dipinti, ciascuna intramezzata da un piccolo stemma. Di tali affreschi sono oggi visibili le sette lunette di un lato e una lunetta sul lato attiguo, nella quale è inserita una finestra della Sagrestia.
L’autore è il pittore senese Astolfo Petrazzi (sec. XVII).
A seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini monastici, l’intero complesso divenne proprietà comunale. Dopo la Restaurazione, come ricorda una lapide posta sopra l’ingresso del chiostro, il convento ospitò la scuola tenuta dagli Scolopi e successivamente ha continuato ad essere utilizzato come edificio scolastico. La chiesa, dopo l’allontanamento degli agostiniani, continuò ad essere offiziata per qualche tempo a cura della Confraternita del SS. Sacramento.

Nel corso di questo secolo tanto la chiesa che il convento hanno subito un notevolissimo degrado. L’opera di restauro è iniziata negli anni Settanta.

 

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