Il forte Lorenese detto anche “fortino”, è una costruzione militare che si trova nel centro della cittadina di Forte dei Marmi.

La fortificazione costiera venne realizzata in epoca settecentesca da dal Granduca Pietro Leopoldo con la duplice funzione di dogana e di difesa. Il suo nome racconta tuttavia una storia più antica legata alla politica medicea di sfruttamento delle risorse del territorio e in particolare dei ricchissimi giacimenti di marmo.
A partire dal 1513, infatti, quando Leone X assegnò a Firenze il possesso dell’area corrispondente al Capitanato di Pietrasanta, le cave di Seravezza divennero il fulcro della rinnovata economia della Versilia. Con gesto simbolico, il pontefice impose a Michelangelo, impegnato nei lavori per la facciata di S. Lorenzo a Firenze, di rinunciare ai marmi di Carrara e di rifornirsi presso i nuovi giacimenti, predisponendone contemporaneamente l’allestimento del sistema di produzione e delle relative infrastrutture.
Nel corso del Seicento, essendo il porto di Motrone troppo distante, fu l’area di Forte dei Marmi a divenire magazzino dei materiali provenienti dalle cave, trasportati sulla costa lungo la nuova arteria viaria che partiva da Querceta. I pochi abitanti della zona furono significativamente chiamati “magazzenesi”, almeno fino alla fondazione della fortificazione lorenese.

Il forte Lorenese si presenta come un complesso a pianta quadrangolare, costituito da due corpi di fabbrica addossati tra loro. Il corpo di fabbrica principale, adibito in passato anche a funzioni abitative, si presenta a pianta rettangolare, culminando in alto con un piccolo campanile a vela che si eleva in posizione centrale oltre il tetto di copertura a quattro spioventi. Su uno dei due lati lunghi, l’edificio abitativo è addossato ad un bastione con possente basamento a scarpa che culmina con una terrazza per le sentinelle, a cui è possibile accedere dal piano rialzato del fabbricato principale. L’intera struttura architettonica del bastione presenta strutture murarie rivestite in laterizi, mentre il fabbricato principale si presenta intonacato.

Durante l’epoca in cui l’allora borgo di Forte dei Marmi fungeva da “porto” per il trasporto di marmi via mare, il forte era utilizzato come magazzino per i marmi. Durante il periodo fascista il fortino era la casa del fascio o palazzo littorio di Forte dei Marmi, successivamente diventò la sede delle poste e attualmente dopo un periodo di inattività ospita all’interno il Museo della satira e della caricatura.

Il Museo della Satira e della Caricatura ha raccolto l’eredità culturalmente viva e propositiva del Premio “Satira Politica”, creato nel 1973, ed è diventato il centro della conservazione, raccolta e studio di tutti i materiali concernenti la storia della satira e della caricatura mondiale.

Il patrimonio museale è costituito da disegni originali, contemporanei e del passato, da una biblioteca con oltre 1000 volumi specialistici, da una videoteca e da un archivio multimediale.

Nel Museo sono visitabili mostre temporanee che si susseguono secondo un calendario annuale.
Questo calendario e l’archivio dei disegni sono visibili sempre aggiornati sul sito Internet del Museo della Satira.

Il Museo della Satira è una infrastruttura in divenire, che ha abbandonato i confini della mera conservatoria, per approdare ai più dinamici effetti di una proposta continua e diversificata nel settore, avvalendosi, di volta in volta, delle tecnologie più moderne.

Il patrimonio museale è stato costruito negli anni grazie a varie donazioni di fondi e collezioni private, ad acquisizioni di disegni originali contemporanei o del passato, ad una biblioteca specializzata nonché alle collaborazioni con le più prestigiose testate satiriche del mondo e con associazioni di cartoonists e musei stranieri.
Negli anni ha esportato mostre in molte città italiane ed europee.

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